Il mondo (e l’Italia, in particolare) non sarebbero così se i nostri antenati non ci avessero consegnato una delle più ricche eredità culturali mai trasmesse nella
storia. Non si è quasi mai trattato solo di un lavoro di conservazione: gli antichi custodivano poco, ma creavano molto. Oggi, gli sforzi culturali sembrano rivolti quasi esclusivamente alla conservazione e all’apprendimento di quanto già abbiamo ricevuto,
e poco o nulla alla creazione di una nuova eredità culturale, da trasmettere a chi verrà dopo di noi. Come possiamo oggi piantare i semi per una ricchezza culturale, e turistica quindi? Disimparando. Disimparando quello che sapevamo già’, disimparando andando
nei musei, specie rivolti al contemporaneo (meta sempre più ambita). E parte di da cio’ che non si conosce e nessuno sa.
Il mondo (e l’Italia, in particolare) non sarebbero così se i nostri antenati non ci avessero consegnato una delle più ricche eredità culturali mai trasmesse nella
storia. Non si è quasi mai trattato solo di un lavoro di conservazione: gli antichi custodivano poco, ma creavano molto. Oggi, gli sforzi culturali sembrano rivolti quasi esclusivamente alla conservazione e all’apprendimento di quanto già abbiamo ricevuto,
e poco o nulla alla creazione di una nuova eredità culturale, da trasmettere a chi verrà dopo di noi. Come possiamo oggi piantare i semi per una ricchezza culturale, e turistica quindi? Disimparando. Disimparando quello che sapevamo già’, disimparando andando
nei musei, specie rivolti al contemporaneo (meta sempre più ambita). E parte di da cio’ che non si conosce e nessuno sa.