Il “Percorso medievale”, ossia la direttrice da noi considerata più antica (MM 1 – Roma - Siponto) è quella che inclusa in una dimensione interregionale (da Roma al Gargano, attraverso il Molise), giunta nel Sannio interno (ovvero a Bojano), prosegue, lungo il braccio tratturale Matese-Cortile-Centocelle, verso Geronum (tra Casacalenda e Larino) e, attraversando il Fortore fra Torremaggiore e l’antica Teanum Apulum (Civitate), raggiunge le falde del Gargano, per proseguire quindi nella Valle di Stignano ed addentrarsi sul Promontorio. Echi diretti di questo percorso sono rintracciabili, in Molise, negli itinerari seguiti, ancora in epoca moderna e contemporanea, dalle Compagnie di Campolieto e di Ripabottoni.
Il “Percorso della Compagnia del Monte Gargano” (MM 2 – Bojano - Monte Sant’Angelo A/R) corrisponde, più propriamente, ad un itinerario locale che snodandosi sui tratturi e i tratturelli della transumanza, dal Molise centrale arriva a Torremaggiore, e poi, attraverso la valle di Stignano giunge a Monte Sant’Angelo, rappresentando peraltro un percorso comune ad altre “Compagnie” molisane: oltre quella di Bojano, per quanto a noi noto, seguiva lo stesso, identico, percorso, fino al secolo scorso, la Compagnia di Gildone. Da Monte Sant’Angelo i pellegrini riprendevano il viaggio di ritorno seguendo un itinerario diverso, articolato anch’esso in una serie di tappe tradizionali, di carattere devozionale e/o economico.
Il “Percorso del Matese” (MM 3) guarda, di fatto, al versante tirrenico: dopo essere passati per Civita di Bojano e l’eremo di Sant’Egidio, si valica il Massiccio del Matese in corrispondenza di Colle dell’Esule (o opzionalmente Monte Orso/Grotta dell’Orso) e si discende a picco sul Lago, in corrispondenza del sito archeologico di Capo di Campo, raggiungendo quindi, sulle alture di Piedimonte, “La Solitudine”, ossia il complesso romitoriale di S. Maria Occorrevole (San Pasquale), posto anch’esso in quota, e sviluppatosi originariamente intorno ad un’antica cappella eremitica dedicata a San Michele. A Bojano ancora si conserva memoria degli antichi pellegrinaggi a Piedimonte, favoriti peraltro dalla presenza in loco di una casa dei frati Alcantarini (Ordo fratrum minorum Discalceatorum o Alcantarinorum) dipendente dalla comunità madre stanziata a S. Maria Occorrevole .