La regione più ricca di aree sotto tutela. Con siti preistorici, religiosi, industriali, architettonici. Perfino un Trenino Rosso e il sapere dei liutai di Cremona.

La sorpresa è dietro l’angolo in Lombardia. Con le Mura di Bergamo sono infatti saliti a 10 i siti Unesco lombardi. Più 3 patrimoni immateriali, fra i quali l'arte liutaria di Cremona.

L’antica arte cremonese del lavorare legni e corde che emettano straordinarie note musicali é inserita in una lista collaterale, quella del Patrimonio Immateriale da proteggere. A questa si sono aggiunte Bergamo Città Creativa Unesco per la Gastronomia e Milano per la Letteratura, la prima in Lombardia di questo network. La regione vanta così, in Italia, la maggior concentrazione di siti nella World Heritage List.

Custodisce anche il primato temporale delle iscrizioni: del 1979 sono le Incisioni rupestri della Valle Camonica, e del 1980, il complesso di Santa Maria delle Grazie con l’affresco dell’Ultima Cena. Accanto a questi, compaiono siti lontani dai grandi itinerari, eppure di toccante bellezza.

Come il Monte San Giorgio con i fossili del Triassico, i Villaggi palafitticoli dell’Arco Alpino; i Sacri Monti, percorso tra cappelle e santuari nelle valli prealpine, e la Ferrovia Retica del Bernina con il suo Trenino Rosso che sale fino ai ghiacciai eterni. Notevole è anche il villaggio industriale di Crespi d'Adda: ispirato da capitalismo e filantropia, era destinato a ospitare gli operai del cotonificio della famiglia Crespi.

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