“Casa Hirta”, antico nome di Caserta, appare per la prima volta in un documento che risale al IX secolo del monaco benedettino Erchemperto, e indica il borgo medievale arroccato sul Monte Virgo della catena dei Tifatini.

Questo colle oggi appare ancora intatto, raccolto intorno alla Cattedrale, con le sue case in tufo, i portali, i cortili, le logge, le bifore. Caserta Vecchia è una tappa suggestiva e imperdibile per fare un salto indietro nella storia e per gustare i piatti tipici e gli schietti vini locali serviti nelle locande ed osterie che animano il borgo.

Non c’è viaggio, gita o passeggiata in Terra di Lavoro che non preveda una tappa alla Reggia di Caserta.

Maestosa, nobile e prestigiosa come l’ha pensata e voluta Luigi Vanvitelli, si impone agli occhi del viaggiatore appena si esce dalla stazione ferroviaria.

Fu Carlo di Borbone, nel 1750, a farla costruire per affermare la potenza del nuovo Regno di Napoli.

I lavori per realizzare il progetto della magnifica costruzione, destinata a rivaleggiare con le altre residenze reali europee, durarono diversi decenni e furono completati da architetti di scuola vanvitelliana.

Salendo il monumentale Scalone d’Onore si visitano gli appartamenti reali e il Teatro di Corte.

Curati, ricchi di fascino e di storia anche gli spazi esterni: il Parco Reale, il Giardino Inglese che accoglie la splendida Aperia dove in estate vanno in scena spettacoli musicali e opere teatrali, il Bosco di San Silvestro e l’Acquedotto Carolino che alimentava le sontuose fontane dei giardini.

Nelle sale della Grande Galleria si ammirano le opere dell’esposizione permanente Terrae Motus ideata dal gallerista Lucio Amelio, magnifico esempio di integrazione fra sito storico e linguaggi artistici contemporanei.

Non lontano dai giardini della Reggia c’è il Belvedere di San Leucio. Questa sorta di falansterio è stato sede di un esperimento urbanistico e sociale pioneristico per l’epoca in cui si svolse. Un’utopia realizzata.

Tutto ebbe inizio nel 1773 quando il giovane re Ferdinando IV di Borbone fece recintare il bosco intorno alla residenza dei principi Acquaviva.  In seguito fondò le seterie dove trovavano formazione, istruzione e lavoro tanti ragazzi che qui apprendevano un mestiere legato alla produzione del prezioso tessuto.

L’idea del sovrano era quella di creare una città-stato completamente autonoma.

Oggi gli edifici che ospitavano le antiche  manifatture sono intatti con i loro telai, gli orditoi e tutte le attrezzature per la lavorazione della seta, restaurati e funzionanti.

Nel Museo della Seta si possono ammirare stoffe pregiate, in uso nelle case regnanti e nelle famiglie nobili di tutta Europa.

Da non perdere il Casino Reale del Belvedere, storica dimora di caccia riccamente affrescata con scene allegoriche, e il Bagno della Regina, decorato con i dipinti di Philipp Hackert, celebre esponente del Vedutismo.

Caserta

© 2021 Fiera Milano SpA - P.IVA 13194800150
Si è verificato un errore