Il sito di Ercolano, gestito dal Parco Archeologico di Ercolano, viene visitato mediamente da trecentomila turisti ogni anno: dal 1997, insieme alle rovine di Pompei e Oplonti, è entrato a far parte della lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO. Ritrovata durante gli scavi di un pozzo nel 1709, nel 1738 iniziarono i lavori per protrarsi fino al 1765; ripresero nel 1823, interrotti ancora nel 1875, per arrivare ai moderni scavi intrapresi da Amedeo Maiuri a partire dal 1927: la maggior parte dei ritrovamenti sono custoditi al Museo archeologico nazionale di Napoli, mentre è del 2008 la nascita del Museo archeologico virtuale che offre una ricostruzione della città prima dell'eruzione del Vesuvio.
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