POMPEI:

Gli scavi iniziarono nel XVIII secolo per desiderio di re Carlo di Borbone e continuarono successivamente in modo più o meno continuativo fino ai giorni d'oggi. Attualmente si stima che siano stati portati alla luce circa due terzi della città antica, tra cui il centro città con gli edifici pubblici. L'ingresso principale agli scavi è Porta Marina; tra gli edifici più interessanti ci sono il Tempio di Venere, la Basilica, il Teatro Grande; le case meglio conservate sono Casa dei Vettii, Casa di Melandro, Casa del Centauro e Villa dei Misteri. Nella Via Orto dei Fuggiaschi sono stati trovati molti calchi degli abitanti di Pompei che tentarono di fuggire dalla pioggia mortale di ceneri e lapilli.

ERCOLANO: 

subì la stessa sorte di Pompei, fu annientata dalla furia del Vesuvio.

Il secondo giorno dell’eruzione, il 25 agosto del 79 d.C., oltre alle conseguenze dell’eruzione, fu colpita da un maremoto che la ricoprì di fango, lapilli e detriti. Il fango solidificò in un materiale estremamente resistente che paradossalmente ha conservato la città.

Gli scavi,

Ercolano hanno restituito Villa dei Papiri costruita a strapiombo sul mare che custodiva oltre 1800 papiri e straordinarie sculture.

Gli scavi iniziali risalgono al 1710. Con Carlo III di Borbone, nel 1738, furono avviati i primi scavi organizzati con la tecnica dei cunicoli sotterranei e dal 1828 furono autorizzati gli scavi a “cielo aperto” fino al 1875.
Dal 1927 al 1958 i lavori riportarono alla luce l’area che attualmente si può visitare.

 

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