Che cos’è il Carnevale?

In questo articolo parleremo del Carnevale. Vi siete mai chiesti cos’è? Perché esiste e se ad oggi il Carnevale ha lo stesso significato di quando veniva festeggiato nell’antichità? A volte diamo per scontato di sapere qualcosa, ma non ci soffermiamo mai a capire se effettivamente ne sappiamo davvero. Ed eccoci qui a raccontare che cos’è il Carnevale e come si sia trasformato negli anni! Cenni sulla tradizione del Carnevale Il Carnevale ancora oggi a distanza di secoli continua a essere un momento particolare dell’anno. In alcune località del Piceno come Offida, Ascoli, Castignano, Umito di Acquasanta, rappresenta ancora lo sconvolgimento della quotidianità e la liberazione dell’euforia.  Il Carnevale è una festa antica, che probabilmente trae la sua origine dai saturnali, festa in onore di Saturno, dio delle seminagioni, celebrata nell’antica Roma dal 17 al 23 dicembre. La festa prevedeva un sacrificio nel tempio della divinità, quindi banchetti e vere e proprie orge. Dal Medioevo in poi le notizie riferibili al carnevale lo descrivono come una delle feste più importanti dell’anno e comune a gran parte dell’Europa.  Il Carnevale aveva inizio a Gennaio o addirittura alla fine di Dicembre e si protraeva fino alla Quaresima. Celebrato all’aperto, nelle piazze e nelle vie principali della città che si trasformavano in un vero e proprio palcoscenico in cui i protagonisti erano le persone del popolo che, con maschere, ballavano e cantavano. Venivano messi in scena spettacoli, gare, giostre e tornei.  I Giochi  Molti giochi erano incentrati sulle figure del “Carnevale”, personificato da un allegro grassone, rubicondo e panciuto circondato da salsicce, pollame e conigli, seduto su di un barile, e della “Quaresima” che, al contrario, aveva l’aspetto di un’ossuta vecchietta, vestita di nero e circondata di pesci. Pieter Bruegel il Vecchio, Lotta tra Carnevale e Quaresima Il Carnevale rappresentava un periodo di disordine istituzionalizzato: ciò che di solito era solo pensato, poteva essere detto impunemente, era sovvertito l’ordine sociale e naturale delle cose attraverso il capovolgimento dei rapporti, dando vita al “mondo alla rovescia”. In alcune stampe del Cinquecento il mondo alla rovescia viene rappresentato come il povero che diventa re, la moglie che picchia il marito, l’asino che è in groppa al padrone, il topo che mangia il gatto.  Dai ricchi il Carnevale era considerato una valvola di sfogo per il ceto subalterno, che liberava le proprie ire in questo periodo con una sorta di protesta sociale controllata, per poi ritornare all’ordine dalla Quaresima in poi. Quali erano i temi del carnevale ? Erano tre i temi del carnevale: il cibo, il sesso e la violenza. Il cibo (scopri qui le ricette del carnevale nelle Marche) era senza dubbio più ovvio, visto che l’etimologia stessa della parola carnevale prende spunto proprio dalla parola “carne”. Si celebravano banchetti in cui avvenivano massicce scorpacciate di carne, di frittelle accompagnate dal vino, che si contrapponevano alla povertà delle mense di tutti i giorni. Il tema del sesso veniva sviluppato attraverso canti con doppi sensi, esibizioni di oggetti di forma fallica oltre che da un’intensa attività sessuale. Il tema della violenza si concretizzava nell’aggressione verbale e nell’uccisione di animali.  Gli studiosi più importanti di cultura popolare rintracciano nel Carnevale più significati: la duplice opposizione fra Carnevale e Quaresima, tempo di grasso e tempo di magro, tra il mondo alla rovescia e il mondo quotidiano, un rituale propiziatorio per le messi.  Il Carnevale nel Piceno Nell’articolo Cosa fare a Carnevale nel Piceno vi raccontiamo quali sono le tradizioni e gli usi nel nostro territorio. Il Carnevale è una festa molto sentita nell’ascolano, ogni borgo si rianima e prende vita la magia!

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