PANDINO

tradizione, storia e turismo slow

https://turismocrema.it/citta_limitrofe/pandino/ 

https://www.comune.pandino.cr.it/vivere-pandino/ufficio-turistico 

Pandino si trova immerso nel verde della Pianura Padana, tra ampi campi coltivati, cascine, corsi d'acqua e fontanili. 

Passare una giornata a Pandino e nel territorio circostante significa fare un salto nella storia, dal medioevo alle tradizioni dei nostri nonni. 

Al centro del paese si incontra il Castello Visconteo, edificato per volere di Bernabò Visconti e di Regina della Scala a partire dal 1355 circa, l’edificio presenta ancora in gran parte le strutture architettoniche originarie e le decorazioni pittoriche del sec. XIV, rappresentanti principalmente motivi geometrici alternati alle insegne nobiliari dei Visconti e dei Della Scala.

I signori di Milano scelgono questa località perché è un piccolo villaggio circondato da boschi, ideale per dedicarsi alle battute di caccia. Inoltre Bernabò Visconti predilige Pandino perché, essendo terrorizzato dalla peste che in quegli anni incombeva su Milano, era un posto ideale per potervi sfuggire, in quanto lontano dai grandi centri abitati dell’epoca.

L'edificio ha pianta quadrata, con quattro torri angolari quadrate, delle quali solo quelle orientali sono integre mentre quelle occidentali sono state demolite nell'Ottocento. 

L'interno si caratterizza per l'ampia corte, circondata al piano terra da porticati con archi acuti e a quello superiore da loggiati con slanciati pilastrini quadrati. In origine, le pitture ornavano tutte le superfici, anche esterne, del castello.

Gli affreschi ricoprono ancora gran parte del Castello Visconteo di Pandino e le modifiche fatte nel corso dei secoli non hanno cambiato sostanzialmente l'impianto originario, visitarlo significa un vero salto nel medioevo. 

A pochi chilometri di distanza dal centro storico si trova la frazione di Gradella, uno dei Borghi più Belli d'Italia, un luogo magico dove il tempo sembra essersi fermato. 

Le piccole strade di campagna si aprono sulle ampie corti delle cascine, tutte le abitazioni di Gradella sono dipinte di giallo profilate con mattoni rossi. 

Il borgo di Gradella merita una passeggiata fatta in tutta calma, per godersi l'abitato rurale 

Da non perdere: 

  • Villa Maggi, già esistente nel XVII secolo, che deve il suo aspetto attuale alle modifiche attuate nei secoli XIX e XX, inserita in un vasto parco. 
  • Chiesa Parrocchiale dedicata alla S.S. Trinità e a S. Bassiano ricostruita a partire dal 1895, sul luogo della chiesa precedente.  La chiesa fu affrescata nel 1919 dal pittore Luigi Morgari che dipinse un ciclo dedicato a San Bassiano.
  • Davanti al cimitero è collocata una piccola cappella sul luogo dove si trovava il lazzaretto, sorto durante la peste del 1630.

 

LA CURIOSITA'

Girovagando tra le vie di Gradella, è possibile imbattersi in un gruppo di daini, portati qui dall'ultima contessa, Camilla Maggi, poiché questi animali erano una sua passione. I daini si sono perfettamente ambientati tra i bovini e gli equini allevati nel borgo, e oggi accolgono festosamente chiunque si avvicini loro.

 

 

 

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