L’INESTIMABILE BELLEZZA DELL’ALTO MOLISE E DELLA COSTA MOLISANA

borghi/ storia/ gastronomia

(quattro giorni – tre notti)

1° GIORNO – TERMOLI – SANTA MARIA DEL CANNETO – TRIVENTO - AGNONE

Ritrovo dei partecipanti a Termoli, incontro con il capogruppo e tempo utile per il pranzo tipico in ristorante nel centro storico. Nel primo pomeriggio - occhi all’orizzonte del mare - si procede adagio dall’imponente Castello Svevo, sino a raggiungere il più riposto cuore corallino dell’abitato, al cospetto della Cattedrale dedicata a Santa Maria della Purificazione, e giù nella Termoli celata e sotterranea. La passeggiata nell’antico borgo segue l’intrico dei vicoli, dei quali a’rejecellane è imperitura testimonianza, come pure i camminamenti attorno alla cinta muraria fortificata, alla scoperta finale dello sviluppo ellittico dell’abitato intimamente proteso sul mare. 

Al termine della visita procediamo lungo la Valle del Trigno alla volta di Santa Maria di Canneto, santuario del sorriso, inestimabile scrigno d’arte e fede. Un’iniziale sosta presso il sepolcro di Don Duilio Lemme - colui che ha profuso eroico impegno nel territorio molisano e nel contesto degli anni ’30, provvedendo al risanamento di questo sito, altrimenti selvaggiamente sfiorato dalle acque del fiume - per poi riferirsi all’interno, austero, scandito in tre navate, impreziosito da un notevole ambone a tre arcate ed interessanti bassorilievi del XIII secolo. Qui forte è la devozione per la Madonna del Canneto, posta dietro l’altare maggiore. Contigua al Santuario è infine la Villa Rustica – d’epoca romana, antichissima testimonianza posta sul lato destro del fiume, punto nevralgico delle attività agricole di produzione di olio e vino sin dal I secolo d.C. Da Roccavivara ascendiamo sino al colle ove sorge Trivento – l’antica Terventum – dominata dai Sanniti prima e dai romani poi, fortificata e ancora oggi espressione stratigrafica di interventi successivi. Ed è qui - sulla nuda pietra - che si compie l’iniziazione all’accoglienza in chiave molisana, percorrendo i 365 gradini della Scalinata di San Nicola sino a raggiungere il Piano ove s’impone la Cattedrale dei Santi Nazario, Celso e Vittore, scrigno d’arte che cela al suo interno il pregevole altare del ‘magnifico’ Giuseppe Bastelli e la straordinaria Cripta di San Casto. Al termine del pomeriggio giungiamo ad Agnone per una primissima ricognizione ed aperitivo. Conseguente sistemazione in Hotel, cena e pernottamento.

2° GIORNO – PIETRABBONDANTE – VASTOGIRARDI – CAPRACOTTA - PESCOPENNATARO

Al mattino, dopo la prima colazione, lasciamo Agnone alla volta del borgo di Pietrabbondante, per una primissima ricognizione dell’abitato, il cui impianto medievale, adagiato su di un colle a 1027 metri sul livello del mare, è straordinariamente incastonato tra le morge– massi calcarei di evidente asperità. Raggiungiamo la Chiesa di Santa Maria Assunta – posta nel cuore del Sannio e muoviamo, successivamente, in direzione del Monte Saraceno e del Santuario Italico di Pietrabbondante, sede di culto pubblico della compagine sannita sino al principio del I secolo a.C. Esso si pone quale mirabile testimonianza di architettura pertinente l’ellenismo italico. Le vestigia del passato sono emerse dall’oblio secondo un procedimento che abbraccia i secoli. Il monumentale teatro è stato rinvenute nel XIX secolo, mentre la struttura del grande tempio a tre celle su alto podio è stata identificata e portata alla luce tra gli anni 50’ e 70’ del Novecento. Nel 2002 poi è stata la volta della domus publica del santuario e nel 2010 un nuovo tempio senza podio, l’antico Aerarium- costruito in terra cruda con pianta tripartita. Nel 2016 infine un sacello – distrutto nel V secolo d.C. in ottemperanza con le disposizioni teodosiane di chiusura dei luoghi di culto pagani. Al termine della visita archeologica proseguiamo in direzione del borgo autentico di Vastogirardi - attraversando un’area naturalistica protetta di straordinario interesse – alla scoperta dello straordinario borgo d’impianto medievale, dei suoi vicoli e scalinate in pietra, dominato da un prezioso castello a corte e dalla chiesa di San Nicola del XV secolo – e del Tempio italico Santuario Sannitico di Vastogirardi. Al temine della mattinata, pranzo tipico in ristorante.

Nel pomeriggio trasferimento a Capracotta – 1421 metri sul livello del mare, secondo comune più alto dell’Appennino – il cui toponimo rinvia ad una tradizione popolare - cui alcuno vuole discostarsi secondo quanto precisato dall’architetto Franco Valente – secondo cui alcuni pastori tenevano le greggi al pascolo mentre una capra cercò di saltare il fuoco attorno al quale gli uomini erano radunati, rimanendo bruciata. Ancora oggi lo stemma civico rinvia all’episodio d’una capra che salta il fuoco, sebbene il toponimo possa riferirsi alla probabile esistenza d’un castro detto di CrapramCoctam – luogo di importanza capitale – esistente già in epoca normanna – e che vede il dominio successivo di Longobardi, Aragonesi, Savoia ed infine l’annessione all’Italia unita, secondo una storia del tutto peculiare, circostanziata in un territorio montano, posto al contatto con la terra e che ha conosciuto il fenomeno del brigantaggio, un movimento d’emigrazione, la distruzione dell’antico che passa dal fuoco e dalla deflagrazione in dinamite. La passeggiata nel borgo è volta al racconto di questa storia ricca di fascino; degna di nota la Chiesa dedicata all’Assunta e riconosciuta quale Collegiata Insigne, posta a dominio dell’intera Valle del Sangro. A seguire una breve degustazione con possibilità d’acquisto delle specialità del territorio. Transfert finale in direzione di Pescopennataro –paese posto su di una grande roccia – pesclumopeschio – di forma appuntita – pinnata – per una passeggiata conclusiva nel borgo alla volta della Chiesa madre di San Bartolomeo Apostolo e della Chiesa dedicata alla Vergine, posta nella porzione nuova dell’abitato. Qui tutt’attorno si sviluppa l’eccezionale bosco di abeti soprani, non distante dall’Eremo di San Luca. Rientro in hotel, cena e pernottamento.

3° GIORNO – ROSELLO – BORRELLO - AGNONE

Al mattino – dopo la prima colazione – ci dirigiamo alla volta d’un ambiente incontaminato ai confini tra Molise ed Abruzzo in direzione di Borrello e delle spettacolari Cascate del Verde, con un belvedere a strapiombo e un percorso attrezzato che si sviluppa in un bosco di querce aceri e tigli e che sul finire offre una prospettiva laterale e dal basso dei tre salti – 90 / 40 / 30 metri - dai quali il Rio Verde precipita da una parete di roccia calcarea dopo un percorso di 9 chilometri - essendo nato dalla confluenza di più affioramenti d’acqua sul pianoro del Quarto – tra Rosello e Pescopennataro. Il Rio confluisce dopo varie rapide nel Sangro, a meno d’un chilometro di distanza. Lo spettacolo naturale delle Cascate testimonia d’un territorio intatto e pregevole cui la Selva dei Giganti nel cuore dell’Abetina di Rosello, è imprescindibile elemento. Facciamo allusione ad una riserva naturale di 211 ettari posta lungo il crinale dell’Appennino e che consta d’un magico bosco di secolari abeti bianchi, alti anche 50 metri. Ci soffermiamo nella mattinata ad ammirare uno spettacolo di purezza ineguagliata prima di rientrare ad Agnone. Nel corso della visita guidata da principio ci dirigiamo in  località Valle San Lorenzo – alle porte della città – ove è possibile rinvenire i resti delle mura megalitiche che facevano parte della cinta difensiva dell’insediamento sannitico per poi percorrere la cittadina a passo lento, seguendo liberamente lo sviluppo irregolare e del tutto peculiare dell’abitato, ricco di tesori di indiscutibile valore.

Tra di essi annoveriamo la Chiesa di Sant’Emidio – fondata nel secolo XIII –rinnovata nel XVIII – che presenta fastosi arredi barocchi e custodisce alcuni reperti archeologici ed una inestimabile, spesso non accessibile, Biblioteca; la Chiesa di Sant’Antonio Abate, con portale ogivale del XII secolo e campanile svettante del XVII secolo - con al suo interno il Giudizio universale, opera di Francesco Palumbo, la Chiesa di San Francesco – con facciata risalente al XIV secolo – ricostruita nel XVIII ed ingentilita con  affreschi interni attribuiti a Paolo Gamba ed una tavola con l’Assunta del XVI secolo ed il contiguo Palazzo san Francesco ex convento dal bel chiostro, dagli splendidi soffitti lignei, sede d’una permanente  mostra del Libro antico – e della  Biblioteca Comunale e Baldassarre Labanca – ove è presentato un calco originale della celebre Tavola Osca, custodita ora presso il British Museum di Londra. Agnone è tuttavia famosa nel mondo per le campane che qui vengono fuse con impareggiabile maestria da almeno mille anni, grazie alla capacità di padroneggiare tecniche di lavorazione dei metalli risalenti agli antichi Sanniti (e che nel 1753 portarono a contare in paese ben 10 fonderie che rifornivano 14 botteghe di ramaio). Non mancheremo dunque l’interessante visita alla Pontificia Fonderia di Campane Marinelli. Rientro in hotel cena e pernottamento.

4° GIORNO – CAMPOBASSO – ORATINO – TERMOLI

Dopo la prima colazione, di buon mattino, ci dirigiamo alla volta della più antica porzione dell’abitato di ‘Campobasso’, nome che di certo contrasta con l’elevata posizione della cittadina, e che presumibilmente deriva dall’essere la sua parte pianeggiante e bassa rispetto al colle, oppure in riferimento al Campus Vassorum, luogo ove si trovavano le case degli artigiani, d’un nucleo poi ampliatosi con i Normanni quale fiorente contea. In visita ci soffermiamo dapprima presso Il Museo Sannitico, sito nel nobiliare Palazzo Mazzarotta ed inestimabile espressione del patrimonio culturale del Sannio, di quella regione storico geografica abitata dai Sanniti nell’attuale Molise, nella porzione nord-orientale della Campania e nella zona sud-occidentale dell’Abruzzo; poi presso il Museo Palazzo Pistilli, tra maioliche napoletane ceramiche del secolo diciottesimo, ritratti e dipinti che sono inseriti nella collezione d’arte che Michele Praitano ha costituito in oltre cinquant’anni di ricerca in Italia e nel mondo intero. La mattinata si concluderà nel cuore pulsante della città, al cospetto d’antichi Palazzi: Palazzo San Giorgio, preposto ad accogliere la municipalità, Palazzo Cannavina e Palazzo della Prefettura, quindi presso la Cattedrale della Santissima Trinità, edificata al principio del XVI secolo, poi distrutta da un rovinoso sisma nel XIX secolo, divenuta caserma ed infine tornata ad essere cattedrale nel 1927 dopo essere stata riaperta al culto nel 1900 e oggi chiusa per interventi importanti di recupero. Conclusa la visita, ci portiamo ad Oratino per il pranzo in ristorante ed una passeggiata in questo pregevole borgo di pietra, annoverato tra i più belli d’Italia, sviluppato su di una rupe calcarea posta a dominio della valle sottostante, lambita dal fiume Biferno. Degni d’attenzione sono la Chiesa di Santa Maria Assunta, l’antico Palazzo Giordano, le Case Petti e Giuliani e, poco fuori dall’abitato, alla volta delle antiche vestigia della Rocca - una torre longobarda che è possibile discernere sia dall’abitato che lungo la valle – e la preziosa Chiesa di Santa Maria di Loreto. A completamento del pomeriggio partenza alla volta di Termoli in tempo utile per il rientro in sede.

LA QUOTA COMPRENDE:

  • trasferimenti con minibus o bus gran turismo per tutta la durata del tour;
  • tre notti in hotel 4* in mezza pensione;
  • percorsi esperienziali e di degustazione prodotti tipici;
  • quattro pranzi in ristorante tipici;
  • ingressi a siti e musei come da programma;
  • guida qualificata;
  • assicurazioni obbligatorie e fondo di garanzia.

 

PERIODO: TUTTO L’ANNO

 

L’INESTIMABILE BELLEZZA DELL’ALTO MOLISE E DELLA COSTA MOLISANA

Prezzo

480
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