La macinazione del grano sul Lambro

Vi raccontiamo una storia.. "Di ruote così che giravano lente mosse dalla forza dell’acqua in ogni paese ve ne erano a decine. Facevano azionare gli ingranaggi di mulini, poi di officine, filande, torciture e tessiture. Una grande ruota composta da ali larghe in cima e con nel mezzo una lunga trave, chiamata albero. Ruota ed albero girano per mezzo del movimento dell’acqua, guidata fino ad essi da grosse pietre in serizzo atte alla canalizzazione. L’acqua cade a cascatella e la ruota gira. L’albero attraversa il mulino dell’esterno all’interno, fino alla sala della macina. Qui fa girare grosse ruote dentate, che azionano la macina di pietra viva sulla quale a poco a poco, dalla tramoggia, cadono i chicchi, che vengono schiacciati e polverizzati fornendo crusca mista a farina. Il buratto permette poi di separare la crusca più leggera dalla farina gialla più pesante. La base per la polenta è pronta, in attesa di acqua, paiolo in rame e fuoco.”

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