La cucina «Mpidusana»: Una storia semplice

Un gustoso viaggio alla scoperta delle eccellenze del buon cibo nostrano

Lampedusa, un’isola incredibilmente ricca non solo di bellezze naturali ma anche di tradizioni culinarie. Arrivando a Lampedusa la prima cosa che chiunque pensa è: siamo vicini più all’Africa che all’Italia! Questo pensiero ritorna anche dopo aver assaggiato uno dei piatti della nostra cucina che s’inseriscono perfettamente tra le due terre.

Niente di più vero, questa è la mia isola dove troverete una cucina leggera, semplice dai sapori mediterranei, ma anche una cucina raffinata, gustosa ed elegante, con un’accurata presentazione e preparazione dei piatti e con la sensibilità e l’impegno a valorizzare la cultura gastronomica locale. Una selezione attenta e meticolosa di prodotti sani che crescono sotto i raggi di un caldo sole e la freschezza e la qualità del pesce che favoriscono la composizione e il successo di piatti ben equilibrati, un gioco armonioso di vari colori, sapori e odori.

A Lampedusa si possono scoprire portate che sono una fusione armonica principalmente della cucina siciliana e di quella tunisina, piatti che portano a tavola soprattutto il buon pesce preparato e caratterizzato da profumi e odori unici. I nostri valloni pieni di macchia mediterranea sono come uno scrigno pieno di erbette spontanee e spezie pregiate che rendono particolari anche quelle ricette a base di carne riprese dal nostro passato contadino.

La cucina lampedusana, in generale, esprime al meglio la sintesi della storia gastronomica dei popoli mediterranei che sull’isola sono approdati. Da loro abbiamo imparato a usare le spezie, le olive, la ricotta fatta in casa fresca e salata, ma anche l’arte di conservare e salare il pesce; da loro abbiamo scoperto nuovi ingredienti e nuovi accostamenti a quello che la terra e il mare offre spontaneamente.

È evidente che gli abitanti dell’isola abbiano da sempre amato mangiare e far mangiare bene portando sulle loro tavole una ricca varietà di piatti: formaggi, pane con le acciughe, pasta con le triglie, zuppa di pesce, caponata di melanzane, cous cous con intingolo di pesce ma anche di carne e verdure, calamari ripieni al sugo, risotti alla pescatora. Col passare degli anni la cucina lampedusana, al passo con quella siciliana, è andata sempre più arricchendosi di materie prime, arricchendo di conseguenza la fantasia dei nuovi e vecchi cuochi.

Oggi la gastronomia è cambiata, con nuove tecniche di cottura e conservazione, nuovi strumenti che hanno migliorato il lavoro sia nelle cucine casalinghe sia in quelle dei ristoranti, ma chi ha veramente la passione di cucinare non dimentica mai le sue origini. Non trascurare mai di partire dalle basi della cucina, quella di una volta, conoscere la storia delle tavole imbandite per le feste dalle nostre nonne e mamme che trasformavano i prodotti freschi portati a casa dai mariti e figli faranno la differenza.
Ed è proprio nella tradizione che si ritrovano i sapori di una cucina a volte povera e semplice, a volte nobile ed elaborata, sapori tutti studiati ad arte per esaltare i prodotti della nostra terra e del nostro mare. Non si deve mai dimenticare la propria storia, chi siamo e da dove veniamo.
“La Cucina è come una barca e allora, vento in poppa verso nuovi orizzonti, ma sempre con i piedi per terra”.

Non mi resta che invitarvi a Lampedusa così da svegliarvi la mattina con il profumo del mare tanto da riempire la vostra anima e farne uscire fuori un buon «o’scià».. fiato mio, mio respiro.


A cura di Vincenzo Di Palma – Chef lampedusano, Presidente Ass. Provinciale Cuochi e Pasticceri Agrigento
Tratto da l’IsolaBella Anno X – Speciale BIT 2019

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