I Fari della calabria

Capo Colonne

La prima tappa di questi appunti di viaggio è dedicata al faro di Capocolonne, luogo meraviglioso per natura e storia situato a pochi passi da Crotone, oggi noto come Capo Colonna.
Il suo farista, Salvatore Sestito, è espressione della quarta generazione di faristi della sua famiglia. Ricordo perfettamente il giorno che visitai per la prima volta questo faro per fotografarlo e riprenderlo.

La cosa che mi ha affascinato di tutto questo viaggio è stata sempre quella di muovermi di notte, mentre tutte le persone dormono. Non è stato facile uscire di casa alle 2, 3 di notte per andare a esplorare luoghi per me sconosciuti.

Ho chiuso la porta di casa dopo aver baciato mia moglie e mia figlia. La prima un po’ preoccupata per la partenza in piena notte, la seconda tranquilla nei suoi sogni di bambina. Con me, solo mio nipote Guglielmo. Dopo un tranquillo viaggio di circa un’ora nella notte più desolata, abbiamo preso la strada interna che dalla statale 106 porta al faro di Capocolonne, senza navigatore, solo con la cartina stradale. Il nostro obiettivo era quello di arrivare prima dell’alba in un punto panoramico da cui è possibile osservare l’alba e nello stesso tempo la luce del faro a distanza accesa, cercando di immortalare anche il paesaggio circostante.

Siamo arrivati appena in tempo per preparare l’attrezzatura per le riprese e le fotografie: quando si lavora con la natura si sa, bisogna essere sempre un po’ in anticipo, perchè la natura non ti aspetta. Con grande sorpresa, pur sapendo della presenza del faro, non riuscivamo trovarlo, a vederne la luce. Così una volta ripresa l’alba, siamo scesi dal promontorio per iniziare le nostre riprese in prossimità del faro, dentro e fuori. Arrivati sul posto, finalmente la soluzione dell’enigma: il faro di Capocolonne aveva i vetri oscurati verso terra e per questo motivo era impossibile vederne la luce: che peccato!!

Durante la realizzazione del libro e del documentario, sono tornato a Capocolonne altre sette volte. Una di queste per me è indimenticabile. Una notte magica, durante la quale riuscii a riprendere la Via Lattea, in compagnia del custode del parco archeologico di Capo Colonna, dalle 23:00 alle 4:30. Un’emozione di un’intensità estrema. Una notte di contemplazione dell’universo e di incontri inaspettati.

Durante le riprese, nel buio e nel silenzio più totale, si iniziarono a sentire strani movimenti in avvicinamento. Ma la preoccupazione si è sciolta in un momento in un sorriso, appena mi sono reso conto di essere al cospetto di un simpatico riccio! E poi ancora, tornando verso la strada principale, una grossa lepre mi ha accompagnato per più di quattro chilometri, saltellando da una parte all’altra con grossi balzi. Piccoli segni della grande vitalità della notte.

Un ricordo decisamente meno piacevole è legato ad alcune riprese dall’alto. Nel corso della produzione del materiale video e fotografico ho utilizzato anche un drone. La nostra amata Calabria, si sa, è una terra in cui il vento abbonda. Così un giorno, le forti raffiche e complice una perdita di segnale GPS, il mio drone si è allontanato fino a inabissarsi nelle limpide acque dello Ionio, proprio di fronte al faro di Capocolonne. Un incidente di percorso, che non ha decisamente fermato la mia voglia di andare avanti e di scoprire il meraviglioso mondo dei fari di Calabria!

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Ivan Comi

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