APPUNTAMENTO CON PAGANINI

Palazzo Tursi, dal 09.03.2022 al 04.05.2022

Con la fine dell’emergenza pandemica l’Associazione Amici di Paganini riprende la sua consueta attività di promozione e conoscenza della figura del celebre violinista. Un ricco calendario, con un ciclo di 7 incontri a Palazzo Tursi (Salone di Rappresentanza), tutti a ingresso libero e tutti, in orario pomeridiano (ore 17,30), ad eccezione dell’ultimo che sarà serale alle 20.30. Da marzo a maggio tante occasioni per conoscere un artista immortale come Paganini, appuntamenti da seganre in agenda. 

Programma

Mercoledì 9 marzo verrà presentato Elisa, principessa di stile, a cura di Carolina Megale, Marco Paperini, Elisa Favilli (Pacini editore) . Il volume raccoglie le relazioni di un convegno dedicato nell’ottobre scorso a Elisa Baciocchi, sorella di Napoleone, principessa di Lucca e Piombino e granduchessa di Toscana. Al suo servizio lavorò per alcuni anni Paganini, al suo primo impegno in una Corte. Ed è stato Danilo Prefumo, fra i massimi studiosi paganiniani, componente del Comitato scientifico del Centro Paganini, a tenere la relazione sui rapporti, anche controversi, fra Elisa e Paganini. All’incontro sono previsti interventi dei curatori e dello stesso Prefumo con il coordinamento di Roberto Iovino.

Mercoledì 16 marzo tema dell’incontro tenuto dal liutaio Alberto Giordano sarà Guarneri e Stradivari, geni a confronto. Giuseppe Guarneri detto “del Gesù” e Antonio Stradivari sono stati i più grandi liutai della gloriosa scuola cremonese. I loro strumenti incantano tuttora per la loro bellezza e per il loro suono. Le loro quotazioni sono ai vertici del mercato. Grandissimi geni, insomma, e totalmente diversi, paragonabili, rispettivamente, a Gesualdo da Venosa e Luca Marenzio, violento e passionale il primo, lirico ed elegante il secondo. Alberto Giordano, liutaio genovese e storico della liuteria di fama internazionale si sofferma sui due illustri liutai cogliendone differenze e analogie.

Mercoledì 23 marzo Vera Scarpaci parlerà sul tema Violiniste al tempo di Paganini. Problemi di postura, status sociale e identità femminile.  Nella società inglese del XVIII secolo, se da un lato era radicata la convinzione che la musica accordasse la mente delle donne e ne raffinasse il gusto, dall’altro intellettuali e moralisti raccomandavano loro di reputarla non più che un diversivo, una fonte di innocuo e raffinato divertimento. Partendo dall’analisi iconografica di alcuni ritratti di violiniste dell’età Giorgiana, la studiosa Vera Scarpaci rifletterà sul ruolo sociale della donna in relazione agli strumenti musicali, ed in particolare al violino, nell’Inghilterra del XVIII,  indagando sulla vita e la carriera di alcune musiciste del tempo di Paganini

Mercoledì 30 marzo, invece, si ricorderà l’eclettica figura di Edward Neill attraverso il libro Edward Neill, fra trallalero e Paganini, affascinato dai suoni nell’ombra scritto da Mauro Balma (Nota ed.). Interverranno con l’autore Roberto Iovino e Josè Scanu che proporrà alcuni interventi musicali alla chitarra.

Mercoledì  6 aprile al centro del discorso sarà il quartetto d’archi. Relatore un indiscutibile “esperto” del settore qual è Cristiano Gualco, direttore artistico degli Amici di Paganini e primo violino del Quartetto di Cremona. Il termine Quartetto indica sia una formazione, sia una forma musicale. In genere, quando non si specifica diversamente, si intende il quartetto per archi (due violini, viola e violoncello) e la forma del quartetto destinata a questo organico è la più importante nella musica da camera del periodo classico. Cristiano Gualco analizza dunque questa importante forma musicale che ha avuto, nell’arco di oltre duecento anni, decine di fondamentali cultori fra i quali, naturalmente, anche Paganini.

Mercoledì 27 aprile Matteo Manzitti, compositore, didatta, fondatore e direttore artistico dell’Eutopia Ensemble, offrirà una sua riflessione sulla variazione con esempi tratti da vari momenti del nostro immenso patrimonio musicale. La variazione è una delle tecniche compositive più antiche della storia della musica occidentale. Consiste nella ripetizione di un discorso musicale in cui alcuni paramentri costitutivi del discorso stesso vengono modificati, mentre altri restano inalterati. Il caso più semplice è l’ornamentazione, ma attraverso i secoli i compositori si sono sbizzarriti creando straordinarie opere d’arte: si pensi ad autori come Bach, Beethoven, Brahms per rimanere alle tre più famose B della storia. Ma possiamo anche citare Paganini che ha utilizzato frequentemente la variazione come laboratorio di alto virtuosismo.

• Infine, Mercoledì 4 maggio (ore 20,30) Vittorio Marchese, violinista, docente al Conservatorio “Paganini”, fondatore e direttore dell’Orchestra Giovanile Regionale Paganini e componente del Comitato scientifico del Centro Paganini, terrà una sorta di “lezione pubblica” soffermandosi sugli aspetti più interessanti della tecnica paganiniana.

Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti. L’accesso è consentito nel rispetto della normativa vigente. 

 

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