Indirizzo: Via Andrea Serrao, – 85100 Potenza
Telefono: 0971/21719
Sito web: www.archeobasi.it
E-mail: archeopz@arti.beniculturali.it
Orari di apertura al pubblico: lunedì, 14.00-20.00; martedì-domenica, 9.00-20.00
Giorni di chiusura: 1 gennaio, 1 maggio, 25 dicembre
Biglietto di ingresso: intero € 2,50; ridotto € 1,25; gratuito la prima domenica del mese; agevolazioni secondo le disposizioni vigenti nei musei statali

Il Museo Archeologico Nazionale della Basilicata è intitolato a “Dinu Adameșteanu”, figura di studioso di assoluto rilievo internazionale oltre che “fondatore” dell’archeologia lucana e primo soprintendente della Basilicata negli anni anni 1964-1977.
Il Museo si trova all’interno di Palazzo Loffredo dal 2005 ed è articolato su due piani secondo un criterio cronologico e territoriale che offre al visitatore il quadro archeologico dell’intera regione, dalla fase precedente alla colonizzazione greca sino alla conquista romana, con un approfondimento sul territorio di Potenza.
L’esposizione  abbraccia differenti periodi storici:
– XI e VII secolo a.C.: Enotri sulla costa ionica; siti dell’Incoronata, a Pisticci e di Santa Maria d’Anglona, con oggetti datati all’inizio dell’età del ferro;
– VII secolo a.C.: colonizzazione greca sulla costa ionica; oggetti dalle colonie di Metaponto, fondata nel 640 a.C. e di Siris-Heraclea;
– IX e VIII secolo a.C.: Enotri lungo le valli dei fiumi Agri e Sinni; necropoli con tombe a fossa (Aliano, Chiaromonte, Guardia Perticara);
– tra IX-VIII e IV secolo a.C.: Apuli sulla media valle del Bradano e del Basento;
– tra VIII e V secolo a.C.: Peuketiantes nelle zone montuose della Basilica settentrionale interna (necropoli principesche di Baragiano e di Braida di Vaglio e abitato di Serra di Vaglio, presso Vaglio Basilicata;
– fine del V – IV secolo a.C.: Lucani nella zona settentrionale (santuario di Rossano di Vaglio);
– fine del IV secolo a.C.: conquista romana: oggetti dalla colonia latina di Venusia (Venosa), dal centro romano di Grumentum e dalle ville romane del territorio.

Particolare attenzione è riservata ai ritrovamenti di Vaglio, da cui provengono ricchi corredi funerari, databili tra la fine del VI e la metà del V secolo a.C. Le raffinate armature dalle tombe dei guerrieri e i preziosi gioielli dalle tombe femminili attestano la presenza di una élite in cui si possono riconoscere i re (basileis) dei Peuketiantes, le genti che occupavano il territorio in età arcaica. Le testimonianze più significative riguardanti l’occupazione della Basilicata interna nel corso del IV secolo a.C. da parte dei Lucani sono state restituite dal santuario di Rossano di Vaglio: lamine sbalzate, frammenti di statue in bronzo, gioielli in oro e argento, statuette in marmo e in terracotta costituiscono gli ex-voto più preziosi, esposti nel Museo con un allestimento particolarmente suggestivo.

Museo Archeologico Nazionale “Dinu Adameșteanu”

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