La Città di Vercelli si racconta: il percorso inizia da Piazza Sant’Eusebio dove si erge monumentale la Cattedrale intitolata al Santo Patrono, primo vescovo del Piemonte.
L’accostamento tra l’elegante pronao settecentesco e il possente campanile del XII secolo d.C. rivela secoli di trasformazioni, a partire dal primitivo nucleo del IV secolo d.C.. Internamente, uno splendido crocifisso monumentale in lamina metallica lavorata a sbalzo, in parte dorata, evoca la fiorente diocesi dell’anno Mille, la cappella del Beato Amedeo IX testimonia l’altalenante dominazione sabauda dopo quella viscontea.
In periodo medievale, pellegrinaggi di varie nazionalità giungono a Vercelli. La città si popola di Hospitalia. L’Ospedale degli Scoti, in Piazza d’Angennes, era uno dei più antichi della città, amministrato dai canonici di Sant’Eusebio. Forse fu proprio un pellegrino inglese che sostò nella struttura a portare in città il celebre Vercelli Book, raro manoscritto in anglosassone antico.
La visita al Museo del Duomo, all’interno del vicino Palazzo Arcivescovile, svela l’identità religiose della città e le vicende politiche e sociali, in cui spesso furono coinvolti i vescovi e i canonici della Cattedrale.
La camminata lungo Via Duomo, popolata di palazzi signorili, accompagna verso il centro alla scoperta di piazze, portici, torri, caffè e dolci tipici.
Nei pressi della stazione ferroviari a si erge maestosa la Basilica di Sant’Andrea, perfetta fusione tra l’affermazione dello stile gotico e la tradizione romanica lombardo emiliana. Guala Bicchieri, legato pontificio di fama internazionale, volle regalare alla sua città il complesso religioso e un nuovo luogo per l’accoglienza e l’assistenza, l’Ospedale di Sant’Andrea, indipendente dal Capito della Cattedrale. Nei secoli, l’organizzazione dell’ospedale di impose fino a inglobare altri ospedali della città e ad assumere il titolo di Ospedale Maggiore.
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