Il resto venite a scoprirlo qui!

Il Sindaco e l'Assessore al turismo invitano i turisti a visitare Pavia.

“Se la domanda che vi ponete è ‘per quale ragione visitare Pavia?’, diciamo subito che la risposta è tutt’altro che semplice. Non perché manchino gli argomenti, per il motivo contrario: non si sa da dove cominciare. 

La Città, che poggia sulle sponde del Ticino, il cosiddetto ‘Fiume Azzurro’ (il cui tratto urbano, nei prossimi anni, sarà oggetto di un vasto progetto di riqualificazione finanziato da Regione Lombardia e dal Comune), è infatti in piena fase di rilancio. Un rilancio che parte dalla valorizzazione di uno dei maggiori punti di forza del territorio pavese: il verde. Quest’ultimo, infatti, è stato posto al centro dei progetti di sviluppo cittadino da parte della nostra Amministrazione, che ha fortemente voluto che le pianificate  riqualificazioni delle aree industriali dismesse, dall’ex Area Necchi, all’ex Neca, alla Dogana (solo per citare gli esempi più noti), prevedessero al loro interno una quota molto significativa di alberi, giardini e parchi, a tutto vantaggio della qualità dell’aria e dell’estetica urbana.

 Troviamo infatti affascinante l’idea che aree che per lungo tempo hanno rappresentato un’autentica ferita per la Città diventino una risorsa, rafforzando la vocazione naturalistica di Pavia, capoluogo (ricordiamolo!) del Parco del Ticino, parte essenziale di una Riserva Mab Unesco per la tutela della biosfera. Il ruolo della politica, in fondo, è precisamente questo: trasformare i problemi in opportunità. Opportunità che, va detto, per i turisti e finanche per i potenziali nuovi residenti sono già molte. Il Parco della Vernavola, per esempio: 35 ettari di natura nel bel mezzo della Città. Un piacevole raccordo tra la zona urbana e le campagne. 

Non di meno, passando alla storia, il Castello Visconteo: struttura risalente al 1360, costruita per volontà di Galeazzo II Visconti, tra i pochi esempi di castello signorile medioevale quasi totalmente integro. Per non parlare della Basilica di San Pietro in Ciel d'Oro, dove sono conservate le spoglie di Sant'Agostino e San Severino Boezio: fatto che la rese celebre anche tra i grandi del passato, tanto che la si ritrova nel canto X del Paradiso di Dante, in una delle lettere di Petrarca e in una novella del Decameron di Boccaccio. 

Pavia, inoltre, è conosciuta come la ‘Città delle 100 Torri’, e non per caso: poco lontano dall'Università (centro di studio di livello internazionale tra i più antichi del mondo, che proprio quest’anno compie 660 anni), si stagliano verso il cielo tre esempi magnifici di questi ‘grattacieli antichi’. Risalgono al XII secolo ed erano parte di una fitta rete di costruzioni simili. 

In fine, ma solo per brevità, il meraviglioso Ponte Coperto, riconoscibile per la sua struttura a 5 arcate. Si tratta di un’architettura trecentesca il cui impianto originario risale addirittura all’epoca romana. Nel 1944, nell’ultima fase della Seconda Guerra Mondiale, venne distrutto, ma è stato ricostruito alla perfezione. Proprio nel 2021 si celebrano i 70 anni della sua riedificazione. Anche Albert Einsten lo calpestò: verso la fine del ponte, una targa commemorativa ricorda il periodo pavese del grande scienziato. Pavia, del resto, ha l’abitudine di ospitare grandi menti. Deve questa inclinazione proprio alla prestigiosa Università e agli autorevoli Collegi di merito che la costellano. Per chi, poi, è più votato alla spiritualità (ma anche in questo caso a troneggiare è soprattutto la bellezza), c’è lo spettacolare Duomo, la cui prima pietra venne posata nel 1488. Una piccola curiosità: nel Castello Visconteo si può trovare una sua riproduzione in legno, perfetta e recentemente restaurata. Molto altro ci sarebbe da raccontare (per dirne una: San Michele Maggiore e l’importanza della Città nella storia dell’arte romanica), ma non possiamo dilungarci oltre. 

Il nostro consiglio, quindi, è questo: il resto venite a scoprirlo qui!”.

Mario Fabrizio Fracassi, Sindaco di Pavia

Roberta Marcone, Assessore al Turismo 

 

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