Cosa fare a Carnevale nelle Marche

Carnevale nel Piceno Il Carnevale è ormai giunto alle porte, anche se, il covid-19 lo ha di nuovo bloccato, nulla ci vieta però di potervelo raccontare e di farvi sognare il momento in cui potremo tornare a divertirci insieme. Nell’articolo Che cos’è il Carnevale? Vi abbiamo raccontato come nasce questa festa pagana. Oggi invece vogliamo entrare un po’ più nel dettaglio e introducendovi il Carnevale nel Piceno, quali sono gli eventi da non perdere nelle Marche, dove ogni borgo ha la sua tradizione carnascialesca. Scopriamo insieme cosa fare a carnevale, quali sono i Carnevali storici nel Piceno e quali tradizioni sono rimaste oggi. Scopriamo i 4 Carnevali storici del Piceno Il Carnevale storico di Ascoli Piceno oggi  Il Carnevale storico di Ascoli Piceno, inizia il Giovedì grasso e termina il Martedì grasso e ha il suo svolgimento nell’incantevole Piazza del Popolo. In questi giorni, la città è agghindata con enormi e suggestivi lampadari stile fin-de-siècle e gremita da maschere di ogni età. Il clou della festa si raggiunge la domenica, quando tutta la città si riversa per le vie del centro storico e nella piazza, dando vita a una sorta di teatro d’improvvisazione con scenette di particolare ilarità che ripercorrono i fatti e misfatti avvenuti nella città. Si tratta di un vero e proprio sovvertimento delle regole, è una sorta di rito liberatorio collettivo, in cui tutto è lecito e senza offesa. Il Carnevale si conclude il Martedì grasso con canti e balli in piazza del popolo, è nelle piazze e strade adiacenti. Il bove finto e i Vlurd di Offida  Il Carnevale Storico di Offida è molto particolare,  il venerdì si parte con il bove finto “lu Bov Fint” e il martedì con i Vlurd, che riportano il paese in un’atmosfera di antiche feste pagane. Le congreghe, gruppi di persone che animano lo spettacolo, iniziano il giro del paese a ritmo di musica, sempre più incalzante in prossimità del clou della festa. La sera del giovedì grasso ricevono in consegna, dal sindaco, le chiavi della città e, da quel momento, il paese simbolicamente è nelle loro mani.  Lu Bov Fint – Il venerdì grasso è il giorno de “lu Bov Fint” (Bove finto). Si tratta di una caccia al bove, una sorta di corrida, in cui però l’animale non combatte contro un singolo individuo, ma contro tutti. All’inizio dell’ottocento il bove ancora era vero mentre oggi è finto ed è portato da agili uomini che lo conducono per le vie del paese.  All’ imbrunire il bove viene simbolicamente ucciso e portato in processione per le vie del paese come trofeo, con il sottofondo musicale di Addio Ninetta Addio. I Vlurd – Il martedì grasso si svolge, a conclusione del carnevale storico di Offida, un’altra festa di particolare suggestione i Vlurd. Dopo giorni di danze, canti e scorpacciate, all’imbrunire dalle campagne, si portano nel borgo centinaia di vlurd, fascine di canne e paglia lunghe più di 2 metri. Una volta accese le fascine si dà il via a una lunga processione per le vie del paese, celebrando in questo modo la festa del fuoco e la fine del Carnevale. Queste fascine si accatastano nella piazza principale a formare un grosso falò attorno al quale continua la festa con balli, girotondi e salti sui carboni ardenti, quando il fuoco ha abbassato le sue fiamme. I moccoli di Castignano.  I moccoli sono lampioncini multicolore a forma di rombi con 10, 12 o 16 facce, di varia grandezza rivestiti da carta velina di colori diversi all’apice di una canna ancora verde, costruiti con grande maestria da artigiani locali. All’interno del lampioncino, che da un lato resta aperto, viene inserita una candela che si accende prima di partire per la magica sfilata de “i Moccoli”. Al suono della “Catubba”, strumento musicale popolare formato da un secchio e un palo di scopa, i primi moccoli invadono le vie del borgo medievale, invitando tutti ad uscire di casa per aggregarsi alla sfilata al richiamo “Fora fora li moccule!” La processione avviene al buio, senza illuminazione pubblica. Infatti, il borgo diviene un fiume variopinto di lumini colorati e un in un crescendo di voci, luce e allegria si crea un’atmosfera magica! A conclusione i fuochi d’artificio che sanciscono la fine del Carnevale e l’inizio della Quaresima. Il Carnevale degli Zanni A Pozza e Umito, due piccole frazioni di Acquasanta Terme, ha luogo uno dei più antichi e caratteristici carnevali storici del Piceno, il Carnevale degli Zanni. La festa, che si svolge il sabato precedente al martedì grasso è una delle meno conosciute della regione. ll nome Zanni rimanda ad una delle figure più famose della Commedia dell’arte del XV secolo, derivante dal diminutivo dialettale veneto\lombardo del nome Gianni, da cui successivamente sono poi derivate le maschere di Brighella, Arlecchino e Pulcinella. Diverse figure formano il corteo: il diavolo, la coppia di sposi, il guardiano del diavolo, i suonatori d’organetto e il gruppo degli Zanni. Il corteo è aperto dal diavolo che imbraccia un forcone, ed è tenuto a bada con una catena dal suo guardiano. Durante il corteo i giovani facevano proposte di matrimonio, se una ragazza accettava aggiungeva due striscioline di carta al variopinto copricapo. Lungo il percorso il corteo degli Zanni accerchiano gli sposi tenendosi per le staiole e iniziano a girare attorno a loro, cambiando spesso il senso di marcia. Anche gli sposi ballano all’interno del cerchio accompagnati dalla musica degli organetti, un ballo/rito propiziatorio per la fertilità della coppia e l’abbondanza dei raccolti. Immancabili durante il Carnevale i dolci tipici del territorio. Sei mai stato nelle Marche durante uno di questi meravigliosi eventi? Racconta la tua esperienza

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