Jerash, la Pompei d'Oriente

Roma lontano da Roma. Il sito romano meglio conservato al mondo

 Le colonne sono poderose, davanti c’è la città nuova, un affastellarsi di case bianche cresciute su antiche rovine. Non bastano i racconti di chi c’è già stato, non bastano i libri, le fotografie, le spiegazioni infarinate di storia e leggende degli accompagnatori, non c’è niente che ci prepari a quello che si può vedere, che è unico al mondo. Jerash, nome dolce come lo scorrere di un ruscello, è a nord di Amman, circa 40 km, ellenistica e bella, e uno sguardo non basta certo per abbracciarla tutta. Appare con la sua piazza enorme, un’ellissi di colonne candide, joniche del 1° secolo d.C. , novanta metri per ottanta di perfetta armonia, un foro romano che ogni giorno rinasce a nuova vita. Conquistata dai Romani nell’84 a.C , Gerasa fece parte con Filadelfia e altre città della regione della Decapolis, crebbe con forza e splendore grazie all’annessione nel regno dei Nabatei, linfa vitale per il commercio, si trovava sulla direttrice che univa Damasco ad Aqaba, ed esplose in tutto il suo fulgore quando l’imperatore romano Adriano decise di soggiornarci. Divenne grandiosa e opulenta. A Jerash, come in altre parti della Giordania, la luce è protagonista e sovrana, forse più della città stessa, la luminosità delle diverse ore del giorno cattura l’anima

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