Johann Ludwig Burkhardt

L'uomo che scoprì Petra dopo mille anni di oblio

Burkhardt era nato a Losanna nel 1784, studio a Cambridge l'arabo e medicina prima di trasferirsi ad Aleppo nel 1809. Qui si convertì all'Islam e assunse il nome di Sheikh Ibrahim Bin Adbdullah. Nel corso dei due anni successivi divenne un maestro nel travestimento, adottò i costumi locali e e mise alla prova la sua nuova identità tra i beduini. Nel 1812, mentre era in viaggio tra Damasco e il Cairo, sentì alcuni beduini raccontare di fantastiche rovine nascoste tra le montagne di Wadi Musa. Determinarlo a vederle con i propri occhi, inventò uno stratagemma per dissipare i sospetti dei beduini: si finse un pellegrino che voleva rendere omaggio alla tomba di Aronne, che si trova in fondo alla valle di Petra e poteva permettergli di osservare a lungo il sito. L'esploratore cercò in tutti i modi di nascondere il suo stupore, davanti a tanta magnificenza, ma la sua guida non si lasciò ingannare a lungo. Burkhardt si limitò quindi a una breve visita e non potè raggiungere la tomba di Aronne. Ma una volta raggiunto l'Egitto, nella biblioteca de Il Cairo trovò libri che parlavano di Petra scritti dagli storici romani, e ciò lo portò a concludere che quel sito si trattava di Petra un luogo che nessun europeo aveva mai visto (crociati a parte). Da quel momento in poi Petra riapparse sulle mappe del mondo come l'antica capitale del popolo nabateo

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