Lampedusa, Linosa e Lampione in barca a vela

Una vacanza straordinaria, immersi nel meraviglioso mare che bagna le Pelagie

Uno dei mille modi di vivere un periodo di vacanza a Lampedusa, Linosa e Lampione è quello di imbarcarsi per alcuni giorni su un’imbarcazione a vela. La tradizione della navigazione a vela è stata presente a Lampedusa, anche se per motivi di pesca e non di diporto, fino agli anni ’50 e alcune foto d’epoca ritraggono dei trabaccoli ormai in disarmo a Cala Palme. La diffusione dei motori a scoppio liquidava irrimediabilmente la flotta di queste imbarcazioni, di cui purtroppo non ne è rimasto neanche un esemplare come memoria storica.

La vela sportiva fa tuttavia capolino sull’isola grazie ad alcuni lampedusani che ne coltivano la passione a livello personale e ad alcuni operatori che si dotano di cabinati per offrire escursioni ai turisti. Tutto questo negli anni ’70 e ’80.

Ricordiamo con estremo piacere che dal 2013 un nuovo slancio alla pratica della vela l’ha dato la Lega Navale Italiana, con base nautica a Cala Pisana, grazie a corsi di derive windsurf e patente incontrando un grande favore in primis da parte dei lampedusani. Oggi la presenza di monoscafi e multiscafi a vela che fanno base a Lampedusa è abbastanza consistente e l’offerta rappresentata da questa flotta di imbarcazioni può rappresentare un’alternativa alla settimana in hotel, residence o appartamento, o un piacevole complemento di essa.

La posizione geografica delle Pelagie è determinante in molti campi. Le società di charter difficilmente includono Lampedusa, Linosa e Lampione nelle loro offerte, privilegiando arcipelaghi più vicini al continente e raggiungibili più facilmente. Tuttavia degli operatori turistici locali offrono crociere settimanali con imbarco e sbarco a Lampedusa, navigazione intorno a Lampedusa e fino a Linosa e Lampione. Alcuni propongono anche l’opzione di includere Gozo e Malta o la costa tunisina nella vacanza, aumentando fino a dieci giorni l’imbarco. Ciò rende più impegnativa la navigazione da un lato (Malta resta a ENE e dista quasi 100 miglia marine da Lampedusa, 70 da Linosa, mentre il punto più vicino della costa tunisina, Mahdia dista 75 miglia per WSW), ma dall’altro rende più ricca l’esperienza del VIAGGIO anche perché le terre più vicine alle Pelagie sono entrambe terre straniere (considerato che la Sicilia dista 120 miglia), dove la dimensione dell’esotico ha il suo fascino. 

Ma che cos’è che caratterizza una settimana o dieci giorni di vita su un’imbarcazione a vela?
La prima risposta è: il mare e la natura prima di tutto! La strepitosa bellezza delle nostre isole si svela nella sua interezza a chi non è sottoposto a rientri prefissati a terra dovuti a ovvie ragioni, e spesso gli attimi più belli si vivono quando i più sono rientrati o devono ancora uscire e le cale e le baie si aprono ad albe e tramonti d’inebriante magia da contemplare nel silenzio. Siano essi vissuti a Cala Pozzolana a Linosa, a Sacramento come a Taccio Vecchio all’Acqua, a Cala Pulcino e soprattutto alla Tabaccara, vero paradiso del Mediterraneo e non solo, il fascino di tali momenti resta scolpito nell’anima di chi c’è stato, tanto da indurlo spesso a ringraziamenti commossi, oltre che alla condivisione di foto e filmati. L’emozione di un tuffo notturno o appena dopo il risveglio in baie deserte non ha eguali.
Seconda risposta: vivere la dimensione di equipaggio. Sulle varie barche presenti, monoscafi e catamarani di lunghezza minima 15 metri, si possono imbarcare al massimo 8 persone oltre a due membri di equipaggio. A bordo si crea una piccola comunità che condivide la navigazione, la fruizione della natura, del mare e della costa, alcuni servizi di bordo e volendo l’apprendimento delle principali tecniche di navigazione a vela. Se si arriva in gruppo, tutto è più facile, se ci s’imbarca in ordine sparso subito ci sarà un minimo di diffidenza ma dopo il secondo giorno l’amicizia nascerà e durerà, e a volte anche qualcosa di più… La settimana è consigliabile e adatta a coppie, single, famiglie con bambini.
Terza risposta: assecondare la natura. Navigare è un atto di rispetto per il mare. Il rispetto dell’ambiente è fondamentale, quindi niente consumi inutili a bordo, massima attenzione a non lasciar cadere niente in acqua e… “occhio vivo”. Gli avvistamenti sono più facili di quanto non si pensi, basta sviluppare un po’ di senso di osservazione. Delfini, tartarughe, tonni sono incontri abituali per chi prevalentemente naviga e la barca a vela offre la possibilità di avvicinarli senza rumore o emissioni inquinanti, ma sospinta dal vento. È una situazione in cui finalmente siamo a contatto con la natura mossi soltanto da essa attraverso il vento sulle vele. Il mare naturalmente esige prudenza e le imbarcazioni, oltre ad essere dotate di tutte le più moderne dotazioni di sicurezza, sono condotte da comandanti che conoscono palmo per palmo baie, ridossi, fondali, punti di ancoraggio e che ascoltano continuamente i bollettini meteo marini. Essi determinano programmi e soste, rientri in porto e notti in rada, rotte e direzioni. Questa variabile data dal meteo, può disorientare coloro che amano, anche indotti dalla vita cittadina, programmare tutto in anticipo. Una bella scaletta deve essere rivista nella sua successione per una perturbazione o una maestralata. Ma anche questo ha il suo fascino, il fascino di sospendere i programmi e assecondare (una volta tanto) la natura.
Controindicazioni: scarsa adattabilità ad ambienti piccoli, intolleranza verso gli altri e soprattutto… il mal di mare, che purtroppo a volte rovina la vacanza anche ai più motivati.

Ovviamente la vita di bordo non è una vita eremitica o solitaria; c’è spazio per il divertimento, le risate, la buona cucina a base di pesce locale e prodotti tipici, la possibilità di pescare, di fare snorkeling, di ascoltare musica, così come scendere a terra e godersi passeggiate in zone naturalistiche, per non parlare delle incursioni negli ottimi ristoranti e bar di Lampedusa e Linosa. Se si riesce ad andare a Lampione e fermarsi al crepuscolo, la nostra presenza sarà accompagnata soltanto dal canto di migliaia di berte.

Ecco in definitiva le buone ragioni per valutare un periodo alle Pelagie in barca a vela.


A cura di Lorenzo Costa
Tratto da l’IsolaBella Anno X – Speciale BIT 2019

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