I Fari della calabria

Punta Alice

La seconda tappa di questi appunti di viaggio è dedicata al faro di Punta Alice, ubicato nel territorio di Cirò Marina, provincia di Crotone.
 

La prima volta che andai a visitare il faro di Punta Alice, fu il giorno del mio compleanno. Montai sulla mia Lancia Y per percorrere la Statale 106 Ionica per circa 100km da Catanzaro Lido, direzione Taranto. Una volta nei paraggi, riuscii a trovare la costruzione grazie alle indicazioni dei Carabinieri fermi nelle vicinanze per un posto di blocco.
Il faro di Punta Alice sembra una cattedrale nel deserto, che si erge a circa 200 metri di distanza dalla costa. È gestito dal Sig.Sestito, che svolge le sue funzioni per ben 4 diversi fari. Purtroppo quel giorno il Sig.Sestito non era sul posto, per cui mi limitai a riprese e fotografie a distanza. Quel giorno la luce non dava ai colori gli effetti sperati, per cui tornai andai a casa con un forte desiderio di ritornare.

Dovetti aspettare 3 anni prima di tornare sul sito, ma ne valse decisamente la pena. Questa volta non da solo, ma con il mio caro amico Giuseppe Capicotto, arrivando dal cielo a bordo del suo Piper.

Qui una nota dolente che riguarda la nostra amata regione. Per poter spiccare il volo abbiamo dovuto attraversare tutta la Calabria in macchina e arrivare a Pisticci, in Basilicata. Così tanti chilometri, circa 270, per raggiungere un aeroclub adeguatamente attrezzato e con la disponibilità di hangar.

A Pisticci, mentre facevo alcune riprese, Giuseppe portò l’aereo fuori dall’hangar. Le fasi preparatorie dell’aereo da turismo sono molto diverse rispetto a quanto siamo abituati a vedere nei voli di linea. Una volta a bordo Giuseppe accese tutti i dispositivi elettronici e avviò la fase di rullaggio, simulando a terra le funzioni vitali del volo e la potenza dei motori. Con grande disappunto per i quasi 300 km di strada percorsi, si rese conto che qualcosa non funzionava nel motore ai regimi alti. Quando ero quasi rassegnato a dover tornare a casa con un pugno di mosche, come per incanto l’anomalia si risolse e spiccammo il volo.

Quello di Punta Alice è l’unico faro della Calabria in prossimità di una spiaggia accessibile al pubblico. Un luogo estremamente affascinante, anche se deturpato da un vecchio stabilimento industriale dismesso. Girammo più volte intorno al faro, per permettermi le giuste riprese e fotografie aeree, rese difficili dalla luce e dai graffi sul vetro degli oblò. Una specie di montagne russe, allarmanti per me e più piacevoli per Giuseppe. In questi frangenti si comprende l’importanza dei particolari!

Una volta in cielo, non abbiamo resistito al richiamo degli altri fari presenti in questo quadrante di Calabria. Ci siamo dunque spostati verso Capocolonne e Capo di Rizzuto.

Pur avendo già fatto riprese dall’alto con il drone, dall’aereo sembrava tutto estremamente diverso. Di Capocolonne si distingueva perfettamente la lingua di terra su cui sorge il faro e il tempio di Hera Lacinia. Intorno al faro di Capo Rizzuto si notavano la torre simbolo del paese e gli alberi circostanti.

Da queste osservazioni è chiara la corrispondenza nel posizionamento tra i fari moderni e le antiche torri di avvistamento erette per il controllo dei mari già in tempi remoti.

Quella fu una giornata memorabile, ricca di emozioni, con una ciliegina sulla torta: il volo sulla fortezza Aragonese di Le Castella. Col corpo pieno di stanchezza e gli occhi colmi di bellezza, ci incamminammo per la lunga strada verso casa.

Ivan Comi

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