XV-IX sec. a.C.: secondo alcune fonti il luogo sarebbe stato abitato già intorno al 1500 a.C. da popolazioni pelasgiche attestate sui monti Sibillini; sono in ogni caso probabili origini pre-romane.
Cosa vedere
Visso è un incantevole centro montano delle Marche al confine con l’Umbria. La “perla” dei monti Sibillini (è sede del Parco Nazionale) vanta un passato ricco di storia: le imponenti mura, i balconcini medievali, le case, le torri, i palazzi gentilizi rinascimentali, i portali in pietra arricchiti da motti latini e stemmi di famiglia, costituiscono un insieme armonioso e grandioso, se messo in relazione alla limitata estensione del centro storico.
Tempo libero
Attraversata da tre fiumi e immersa nel verde, Visso è sede del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, e dunque ideale punto di partenza per conoscere il mondo aspro e selvaggio di queste montagne, dove secondo tradizione si nasconde l’antro della Sibilla. Nei mesi invernali è possibile praticare gli sport sulla neve, mentre in estate il paesaggio, l’aria pura, le acque sorgive predispongono a serene passeggiate tra i boschi.
Prodotto tipico
Al ciauscolo, un insaccato preparato con una speciale lavorazione del maiale, la cui carne viene macinata e infarcita di aromi, è dedicata una sagra. Visso eccelle nella lavorazione dei salumi, tanto da essere considerata il contraltare marchigiano di Norcia. Ma tra i sapori robusti e genuini di questa terra ci sono anche i formaggi, da gustare nelle diverse stagionature, la lenticchia e il farro dei Monti Sibillini, il castrato di montagna. E, a completare il menu, i piatti preparati con la trota del fiume Nera e soprattutto con il pregiato tartufo nero.
Piatto tipico
Ai primi del Novecento, si contavano sul territorio circa 150 mila ovini (la conta si faceva con una stanga di legno che sbarrava la strada di accesso delle greggi). A rappresentare Visso è perciò la “sopravissana”, una razza ovina di corporatura tozza e appesantita, molto resistente e produttiva, da cui si ricava un eccezionale formaggio pecorino.