ESANATOGLIA

Secondo la leggenda, Esus, il Dio celtico della guerra, sarebbe all’origine del nome del fiume Esino, sulle cui rive si suppone che sorgesse una comunità in epoca romana, chiamata “Aesa”.

Cosa vedere

Vista dall’alto, Esanatoglia sembra accudita dai sette campanili che percorrono il corso Vittorio Emanuele, l’asse viario principale, da porta Sant’Andrea alla parte alta, porta Panicale, da dove si esce verso l’intatta valle di San Pietro. Racchiuso dalle mura castellane lambite dal fiume Esino, il borgo si dispone come una sorta di fuso, innestato di vie secondarie che portano ai rioni, ognuno con la propria piazzetta.

Prodotti tipici

Le cotiche con i fagioli sono la specialità locale. Vanno accompagnate con il pane abbrustolito – generalmente la crescia di farina di grano o di mais, cotta sotto la cenere – e le patate utilizzate per rassodare il sugo. I legumi secchi sono la materia prima per la zuppa di ceci o fagioli. La maestria delle massaie è la base per preparare a mano la pasta all’uovo, che può essere condita anche con un sugo di gamberi di fiume. Dolcetti secchi a base di anice chiudono il pranzo: si chiamano favorite.

Per chi ama camminare, fare trekking o andare in mountain bike, ci sono sentieri segnalati lungo la valle di San Pietro, la vallata di Palazzo e le pendici del Monte Corsegno (776 metri in quota), dove è da vedere l’eremo di San Cataldo, nominato negli statuti del 1324.

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