Borghi dei Tesori e Le Vie dei Tesori ritornano alla BIT. E l’offerta di Italea Sicilia per l’Anno del Turismo delle Radici

Città grandi e piccole, 50 borghi che da maggio trasformeranno la Sicilia in un museo diffuso

Turismo slow, da assaporare con lentezza, alla ricerca delle proprie origini; fatto di sensazioni, comunità, luoghi inediti alternativi ai soliti tour. Nel 2023, 255 mila i visitatori con un indice di gradimento di oltre il 90 per cento

 

I luoghi da visitare sono migliaia, e spesso lontani dai circuiti tradizionali, legati a un angolo, un castello, un convento, una storia, un personaggio, una tradizione secolare. Ma tutto si condensa in un unico progetto: Le Vie dei Tesori e la sua costola, I Borghi dei Tesori, un progetto di turismo slow, di relazioni, di sostenibilità e di scoperta, che trasforma la Sicilia in un unico museo diffuso, da visitare in maniera veloce, smart, 4.0, con un unico coupon.

E che quest’anno si intreccia con l’Anno del Turismo delle Radici 2024, dedicato agli italiani all’estero, di discendenza o di passaporto, che vogliano andare sui luoghi delle proprie origini. Un’offerta turistica nuova realizzata in Sicilia da Italea Sicilia, l’antenna territoriale del progetto del Ministero degli Esteri guidata dal presidente della Fondazione Le Vie dei Tesori, Laura Anello. Un’offerta di esperienze speciali (ricerche genealogiche, tour nei borghi, preparazione di pietanze tradizionali, workshop di dialetto) che viene presentata in anteprima alla BIT, e che valorizza il lavoro capillare di scoperta di luoghi e di esperienze condotta in questi anni dalle Vie dei Tesori nelle città e nei piccoli Comuni.

Le Vie dei Tesori e I Borghi dei Tesori ritornano alla Borsa Internazionale del Turismo, a Milano, dopo il successo straordinario dello scorso anno, quando lo stand è stato preso d’assalto sia da appassionati che chiedevano una chiave in più per scoprire la Sicilia; sia dagli operatori del turismo che intuivano la grande potenzialità di questo prodotto fatto di comunità, di luoghi inediti e percorsi alternativi ai soliti tour. Quest’anno ecco la nuova proposta, le date per il 2024, le città e i borghi pronti ad aprire le loro porte. La scorsa edizione – la diciassettesima, quest’anno il festival principale diventa “maggiorenne “ – si è chiusa con 255 mila presenze  in quasi tre mesi, con una ricaduta economica generata sul territorio che ha superato i 7 milioni e mezzo di euro, e un indice di gradimento dei visitatori di oltre il 90 per cento.

 

BORGHI DEI TESORI ROOTS FESTIVAL. Oltre 250 tesori aperti e raccontati dai giovani dei borghi e tante esperienze collaterali nella natura, nella memoria e nel cibo di tradizione: quest’anno la “costola” della rassegna principale, si incrocia con l’Anno del Turismo delle radici e nasce il Borghi dei Tesori Roots Festival, con il supporto dell’assessorato al Turismo della Regione siciliana.Tre weekend di primavera, dal 10 al 26 maggio, un’immersione a 360 gradi nei piccoli comuni assolutamente lontani dalle grandi rotte e dagli attrattori turistici consueti. Tesori nascosti, tradizioni antiche, esperienze autentiche, piccoli paesi che hanno custodito intatti paesaggi, tradizioni, memorie, ricette, il calore degli incontri. Borghi arrampicati su un costone, immersi nei campi di grano, alla guardia di silenziose miniere. Castelli, chiese, musei, miniere, osservatori astronomici, botteghe artigianali, laboratori di produzioni tipiche, tour nella natura, bande musicali, esperienze nelle tradizioni, archivi storici dentro cui immergersi per cercare le proprie origini. Una Sicilia interna e rurale che aspetta solo di essere scoperta nella stagione più dolce e segreta, quando i campi sono in fiore e ogni visitatore è un ospite d’onore. Quelli che aderiscono all’associazione Borghi dei Tesori sono una cinquantina, si sono uniti nel 2021 sotto l’egida delle Vie dei Tesori, per formare un circuito nuovo e inatteso, insieme sono una forza immensa, pronti a puntare su un nuovo modello di valorizzazione e fruizione del patrimonio storico, naturalistico, tradizionale, enogastronomico che sia motore di innovazione sociale e di empowerment delle comunità. Una proposta, quest’anno, mirata agli oriundi alla ricerca delle proprie radici, figli e nipoti di quegli emigrati che possono portare nuova linfa nei territori di origine. E rivolta più ampiamente a tutti i visitatori alla ricerca di esperienze uniche in territori tutti da scoprire.Nelle tre edizioni precedenti, sostenute da IGT, oltre 50 mila visitatori hanno seguito 500 giovani e volontari alla scoperta dei borghi.

Il progetto è promosso dalla Fondazione Le Vie dei Tesori, che dal 2006 organizza il festival Le Vie dei Tesori nelle principali città dell’Isola, in collaborazione con l'associazione Borghi dei Tesori e con 50 piccoli Comuni, associazioni del territorio, scuole, diocesi. Ventiquattro amministratori di altrettanti  piccoli scrigni di bellezza e di tradizione saranno presenti alla BIT e parleranno dei rispettivi territori, tradizioni, enogastronomia, itinerari e bellezza diffusa: Alcara Li Fusi, Balestrate (cooperativa Terre di Balestrate), Baucina, Bisacquino, Blufi, Buccheri, Burgio, Calatafimi Segesta, Caltabellotta, Chiusa Sclafani, Contessa Entellina, Geraci Siculo, Giarratana, Giuliana, Licodia Eubea, Montelepre, Petralia Soprana, Petralia Sottana, Pollina, Portopalo di Capo Passero, San Piero Patti, Santo Stefano di Quisquina, Sutera, Tripi.

 

IL FESTIVAL LE VIE DEI TESORI.  Il festival “madre” nato nel 2006 per l’Università di Palermo per seminare conoscenza fuori dal mondo accademico è divenuto il più importante progetto dedicato alla valorizzazione del patrimonio della Sicilia. E quest’anno diventa maggiorenne: la diciottesima edizione si aprirà con una prima tranche da tre weekend, dal 14 al 29 settembre, e il primo gruppo di città: alcune sono “storiche”, legate profondamente al mare, come Trapani, Marsala e Mazara del Vallo; poi Messina, che guarda allo Stretto, il cuore interno dell’Isola, Enna e Caltanissetta. Le altre – Ragusa, Scicli, Sciacca, Alcamo, Bagheria, Termini Imerese, Carini -  condurranno verso le due “capitane”, che invece occuperanno cinque weekend dal 4 ottobre al 3 novembreCatania, nera e profonda, bellissima, dove si passerà dai passaggi segreti delle monache alle grotte laviche. E Palermo (dove tutto è cominciato 18 edizioni fa), la città dove Le Vie dei Tesori sono la narrazione di centinaia di luoghi, cuore di esperienze e laboratori, anche per i più piccoli. E per tre weekend, anche Mantova – dove il festival è presente da cinque anni – aprirà le sue porte, mostrando tesori inediti e inattesi.

Centinaia di luoghi delle più diverse titolarità: Stato, Regione, Comuni, Diocesi, Università, privati, visitabili tutti insieme; palazzi nobiliari, cripte sconosciute, carceri dimenticate, giardini segreti, laboratori scientifici, che diventano comprensibili, condivisibili, proprietà della comunità. Ma anche centinaia di tour condotti da accademici, botanici, urbanisti, architetti, e un ventaglio di esperienze speciali: tour in Piper sulle rotte storiche, giri in barca, degustazioni, yoga al tramonto, immersioni, trekking nella natura. Il progetto completo e strutturato delle Vie dei Tesori è ormai divenuto una case-history studiata nelle Università, capace di destagionalizzare il turismo nell’Isola e di attirare un numero altissimo di visitatori, soprattutto tra settembre e ottobre. È una manifestazione che costruisce reti: Le Vie dei Tesori, che ha potuto contare sul supporto del main sponsor UniCredit, ha saputo creare sinergie e dialogo, grazie alla collaborazione di oltre 200 partner tra Regione, Atenei, Comuni, Diocesi, gestori privati, istituzioni dello Stato, proprietari di palazzi nobiliari

Un progetto che ha reso la Sicilia un unico museo bellissimo, visitabile in maniera smart, veloce, competitiva. Con un unico coupon per visitare i siti, che non è nominale, si acquista sul sito, è valido per le città che fanno parte della stessa provincia, nell’arco dell’intero festival. Sul posto, i visitatori trovano le guide, accompagnati anche dal sito www.leviedeitesori.it, dai social e dal magazine del festival, dove leggere curiosità, approfondimenti, schede.

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