Al Sud, fuori dai percorsi battuti

Suggerimenti

Il Regno può offrire centinaia di isole tranquille, alcune fiancheggiate da sensazionali spiagge altre affacciate su un mare di affascinante bellezza. Molte fra esse regalano una tale tranquillità che i viaggiatori tornano, spesso alloggiando negli stessi bungalow mentre si riconnettono con le piccole comunità isolane del luogo. I nativi di queste isole “alternative” sono riusciti a schivare i viaggi di massa e relative insidie: alcune comunità utilizzano l'energia solare e sostengono pratiche ecoturistiche: offrendo un sorriso ai viaggiatori, preservano il loro stile di vita. Queste non sono isole per far festa. Internet, bancomat, elettricità 24 ore su 24 e acqua calda non devono essere dati per scontati e molti resort chiudono durante la stagione delle piogge, ma gli amici sono facili da trovare: spesso in semplici bar di legno sulla spiaggia.

Koh Mak: unisciti alla community

Koh Mak, un’isola a forma di stella, si trova vicino a Koh Chang, nel Golfo orientale della Thailandia. Cinque famiglie cino-thailandesi, i cui antenati arrivarono qui nel XIX secolo, coltivano gran parte della terra disponibile. Koh Mak è veramente piccolina, noleggiando uno scooter è possibile girarla tutta in un giorno. E’ un’isola che ha voluto imporsi da subito per un aspetto quasi inedito in Thailandia: la voglia di rimanere un paradiso naturale, non abusata e non inquinata. Le spiagge principali di Koh Mak , distese di sabbia su un mare con acqua pulita e trasparente, sono Ao Kao e Ao Soun Yai.  A nord dell’isola si gode l’alba, a sud il tramonto. La vita notturna è praticamente inesistente: un paio di ristorantini, piccoli bar sulla spiaggia con musica dal vivo. Se non volete usare bici o scooter ci sono i taxi- pick-up con tratta a prezzo fisso ed i ristoranti offrono servizio di raccolta e ritorno al vostro alloggio gratis se andrete a mangiare da loro.I thais che vivono qui sono incredibilmente gentili verso i visitatori, tutti coloro che incontrerete si fermeranno a salutarvi prima di riprendere il cammino. Tutti gli abitanti (300 circa) hanno un lavoro: contadino, pescatore o impiegato nel settore turistico ed il numero limitato di visitatori ha reso la convivenza molto pacifica. Intimi resort per famiglie si trovano tra allevamenti di ananas, boschi di alberi della gomma, villaggi e sabbia color rosa: spesso si affacciano sulle isole satellitari. Le attività che si possono svolgere a Koh Mak sono tutte legate alla natura e al mare. Otto miglia a ovest di Mak, troviamo Koh Rang. Splendida isola per nulla sviluppata con sabbia simile a borotalco e scogliere che si tuffano nell’ acqua cristallina. E’ protetta dal Parco Marino Mu Koh Chang. La vicina Koh Kood è un'altra ottima alternativa.

Come arrivare: i traghetti partono regolarmente dal porticciolo di Laem Ngop. In alta stagione sono i motoscafi a collegare Koh Mak a Koh Chang e Koh Kut.

Koh Phaluai: fuga dal ritmo di Samui

Koh Phaluai è l'isola più grande del Mu Ko Ang Thong Marine Park. I viaggiatori esperti che lamentano di come Koh Samui, Koh Phangan e Koh Tao si siano trasformate da isole agricole a colossi del turismo non sempre sono a conoscenza che ci sono alcune meraviglie molto simili a quelle che hanno potuto conoscere in zona negli anni '70. Koh Phaluai è molto lontana dagli itinerari del turismo di massa. L’ isola insieme a Koh Wua Ta Lap e ad altre 42 formano l’Angthong National Marine Park. Koh Phaluai è stata rinominata dallo stato thailandese “green island”, cioè isola verde, qui l’energia viene prodotta in modo naturale attraverso il vento e il sole. Sull’isola non c’è bancomat e nessuno accetta la carta di credito. Ci sono solo tre ristoranti e due “negozi”. Le scarpe da ginnastica sono utili nei molti percorsi a piedi. Inoltre, nonostante il caldo è una buona idea indossare dei pantaloni lunghi quando si passa per sentieri immersi nel verde. A sud dell’isolotto a ridosso della foresta, alcuni resort offrono bungalow e brevi crociere alla volta della meravigliosa spiaggia di Song Phi Nong, dove è possibile anche campeggiare. Dopo un paio di notti a Phaluai, prendete in considerazione il noleggio di una barca e dirigetevi per quattro miglia a nord sull’isola di Koh Wua Talap: un'altra fantastica base per il kayak oltre ad essere nota per la splendida laguna naturale interna.

Come arrivare: prendere il ferry a Donsak. È una barca che fa solo una tratta al giorno. Da Donsak parte alle 13.00, mentre da Koh Phaluai alle 7.00. Il tragitto è emozionante, fra studenti, gente del luogo che capisce poco o niente l’inglese e immensi cubi di ghiaccio che vengono trasportati ogni giorno a Koh Phaluai.

Koh Phayam: sulla via del Myanmar

In Thailandia ci sono isole famose in tutto il mondo ed altre che conservano gelosamente il proprio fascino discreto. In provincia di Ranong, sulla costa nord occidentale del Mar di Andaman ce ne sono alcune davvero sensazionali. Koh Phayam, Khang Khao, Koh Chang e Koh Moo sono isole idilliache in cui la principale preoccupazione del visitatore è scegliere l'angolo giusto ove gustarsi tanta meraviglia.  Koh Phayam, l’unica abitata, fa parte di quest’ultima categoria. Le migliori spiagge si trovano tutte ad ovest verso il mare aperto. Ao Yai (spiaggia grande) è la più scenografica oltre ad essere quella con la maggiore presenza di alloggi. Molto bella è Heaven Beach, con le mangrovie e la sua acqua verde trasparente. La baia ospita il famoso Hippy bar, un locale davvero unico a forma di nave pirata, costruito interamente in legno. Locali e visitatori si danno appuntamento qui per ammirare il tramonto sorseggiando ottimi cocktail. Molti si soffermano sulla prua fino a notte: con l’alta marea l’acqua arriva fin sotto il bar e sembra proprio di essere su una vera nave.  Poco lontano proseguendo sulla stessa strada c’è la Monkey Bay, una piccola baia circondata da una giungla abitata da scimmie e scoiattoli. Scorci da cartolina si trovano invece a Buffalo Bay: un piccolo paradiso che normalmente si condivide con poche persone. A Koh Phayam non esistono macchine. Il servizio di trasporto pubblico è effettuato con i motorini ed il trattore è l’altro mezzo privilegiato per scorrazzare sull’isola. E’ un luogo ancora magico, il contatto con la natura e lo stile di vita semplice degli abitanti toccano il cuore. E non solo: su quest’isola vivono i Moken, gli ultimi nomadi del mare. Questo popolo, che conta ormai poche migliaia di persone sparse sulle isole della costa occidentale della Thailandia, vive prevalentemente in acqua, all’interno delle proprie imbarcazioni in legno chiamate Kabang. Si fermano solo durante la stagione delle piogge per poi salpare quando il tempo migliora. Tantissimi gli uccelli fra cui splendidi hornbills e maestose aquile pescatrici: sono centinaia e volano indisturbate. In acqua miriadi di pesci: diverse le scuole di immersione e agenzie che organizzano escursioni quotidiane anche per lo snorkeling. 

Come arrivare: barche per Koh Phayam partono regolarmente dal molo vicino Talad Pla nella città di Ranong sulla terraferma.

Koh Phra Thong

Koh Phra Thong è ubicata nel Mar delle Andamane, lungo la costa occidentale della Thailandia; dista circa 10 chilometri da Khuraburi, sulla terraferma, ed ha una morfologia in prevalenza pianeggiante, con chilometri di coste disabitate, circondate da palme da cocco ed una parte interna occupata da folta vegetazione. Koh Phra Thong, conosciuta anche come l’isola del Buddha d’oro, è legata ad una curiosa leggenda. Sembra che qui i pirati abbiano seppellito una grande statua d’oro del Buddha che, naturalmente, non è mai stata ritrovata. Di sicuro, però, Koh Phra Thong è fra i luoghi più selvaggi della Thailandia ed è la meta preferita di chi è alla ricerca di posti lontani dal mondo civilizzato e ama la compagnia della natura e di lunghe spiagge di sabbia bianca.Semplici ma confortevoli gli alloggi sull’isola, normalmente bungalows in legno o parzialmente in muratura. Tutti offrono panorami mozzafiato direttamente sul mare. 

Come arrivare: con le tipiche imbarcazioni a coda lunga dal vicino molo di Khuraburi, provincia di Phang Nga.

Koh Jum o Koh Pu: l’isola dai due nomi

Mentre le vicine Koh Lanta e Koh Phi Phi sono destinazioni conosciute dal turismo di massa, le comunità locali di Koh Jum sono riuscite a preservare l'isola, la sua cultura e i suoi dintorni naturali. Gli amanti della natura non rimarranno delusi perché l'isola ha molto da offrire da questo punto di vista. La parte settentrionale è coperta da foresta lussureggiante, scendendo più a sud troverete le foreste di mangrovie che proteggono le bellissime spiagge e il loro regno animale. La sabbia corallina sulle spiagge, l'acqua cristallina e naturalmente gli incredibili tramonti con Phi Phi sullo sfondo assicurano ai visitatori di Koh Jum una vacanza indimenticabile. Un'atmosfera rilassata pervade le stradine coperte di bouganville e le spiagge scarsamente sviluppate su questa isola dai due nomi; una delizia per coloro che provengono dal trambusto delle isole vicine. Una montagna conica di 1.385 piedi domina Koh Pu, un nome usato solo per il territorio settentrionale dell'isola, mentre miglia di spiagge di sabbia color cachi circondano il sud, noto come Koh Jum. Di buona qualità i resort. 

Come arrivare: le barche locali partono da Laem Kruat a Krabi. Durante l'alta stagione, i traghetti che collegano la città di Krabi e Koh Lanta si fermano anche a Jum / Pu.

Koh Mook: non solo la Emerald Cove

La "Pearl Island" della provincia di Trang è una base di prim'ordine per visitare le isole circostanti: presenta numerose spiagge e spettacolari sentieri nella giungla. Koh Mook è l’attrazione turistica più gettonata di Trang ed è una destinazione unica per chi cerca un ambiente naturale incontaminato. L’isola offre delle spiagge impeccabili, perfette per il nuoto, ed una barriera corallina che merita di essere esplorata. Per di più, l’isola è compresa tra rupi alte e maestose che si affacciano sul mare ad ovest, offrendo riparo alle rondini e un villaggio di pescatori che si affaccia sulla terraferma ad est.  Sull’isola sono disponibili hotel, bungalow e resort. Nascosta nella foresta tra le pareti rocciose, si trova la spettacolare Tham Morakot (Grotta di Smeraldo). L’entrata della grotta è un piccolo passaggio posto nella parte occidentale dell’isola ed è attraversabile con la barca solo con la bassa marea. La grotta stessa è lunga 80 metri, all’uscita dalla parte opposta si apre una spiaggia bianca e pulita con una piscina naturale all’aperto di color smeraldo, circondata da alte pareti rocciose.  La meravigliosa Emerald Cove era l’antico forziere dei pirati che imperversavano in queste acque fino al secolo scorso.  Se si vuole assistere alle vere attività giornaliere dei pescatori, è possibile visitare Ao Phangkha e il villaggio di pescatori, posizionato a sud dell’isola.

Come arrivare: le barche locali partono dal molo di Kuan Thung Khu vicino alla città di Trang, e i traghetti regionali da un'isola all'altra fermano a Mook in alta stagione. Inoltre, per raggiungere Koh Mook, i turisti possono prendere un ferry dal porto di Pak Meng Sikao e viaggiare per circa 40 minuti.

Koh Libong: incontra i dugonghi

L’isola più grande della provincia di Trang fa parte della Riserva Naturale dell’Arcipelago Libong dove si trova anche la sede principale della riserva. Koh Libong è un paradiso per i vacanzieri ed ospita diversi villaggi di pescatori, la maggior parte dei quali di religione musulmana. L’isola possiede molte grotte e spiagge ad esempio Hat Tup, Laem Cher Hoi, Laem Thuat e Laem To Chai. Quando l’acqua è bassa, si può camminare sulla spiaggia da Laem Cher a Hat Tup dove numerosi uccelli marini e delle mangrovie, provenienti dai climi più freddi, si aggregano durante le loro migrazioni.  Intorno a Koh Libong vi è una grande quantità di vegetali marini che rappresentano l’alimento principale dei pacifici dugonghi che sono stanziali sull’isola. Tra le mangrovie e l'erba marina del Libong Wildlife Sanctuary, i kayakisti potranno avere un incontro ravvicinato con alcuni dei circa 200 dugonghi che vivono qui. Il parco ospita inoltre una varietà enorme di uccelli stanziali e migratori, abbondanti durante la stagione invernale. La maggior parte dei piccoli resort di Koh Libong si trova sulla spiaggia di Lang Kao. 

Come arrivare: per arrivare sull’isola, si può utilizzare un traghetto che parte ogni ora da Hat Yao, presso il porto Ban Chao Mai. Il viaggio dura circa 30 minuti. 

 

 

Koh Lao Liang: bellezza irreale 

Le Lao Liang sono isole calcaree gemelle che si stagliano maestosamente sulla superficie del mare delle Andamane. Si trovano a 20 km dalla costa occidentale della Thailandia meridionale nel Parco Marino di Mu Koh Petra. Le isole di Lao Liang nord e sud sono di una bellezza mozzafiato e vanno visitate se vi trovate in questa porzione del Paese. L'Isola più a nord chiamata Lao Liang Nong (piccolo fratello), è quella dove si trova l’unico eco-resort: dispone di una spiaggia accogliente orientata verso est. Fauna selvatica e coralli marini sono lì a testimoniare una bellezza stupefacente a pochi metri dal bagnasciuga ed il sito si esplora in kayak in poco più di mezz'ora.  L’isola più a sud, conosciuta anche come Lao Liang Pee (grande fratello), ospita un villaggio di pescatori locali. Questa isola è la più grande e presenta una lunga, bianca spiaggia sabbiosa accessibile anche utilizzando il kayak. Entrambe le isole hanno da offrire uno strepitoso snorkeling: nuotare tra acque veramente incontaminate e chiare, impreziosite da giardini di corallo intatti circondati da pesci tropicali di tutte le fogge regala sensazioni davvero uniche.  Come anticipato l'isola ha solo un resort ecologico che non ha camere ma tende come alloggio. Tutte le tende si trovano proprio sulla spiaggia, sotto l'ombra di una foresta in continua crescita. Gli alloggi sono ragionevolmente confortevoli ma va sottolineato che non c'è servizio in camera, televisione o i servizi moderni che normalmente si trovano nelle altre località di villeggiatura. Fra le attività sportive si consiglia l’arrampicata, che a Koh Lao Liang è paragonabile alla miglior arrampicata di Railay e di Tonsai. Le immersioni subacquee sono di classe mondiale: molti tra i maggiori siti del Mar di Andaman meridionale si trovano attorno all'area dell'isola di Lao Liang.

Come arrivare: noleggiate una long-tail boat ad Hat Yao o Koh Sukorn, oppure prendete un traghetto.

Koh Bulon: serenità senza fine

Una piccola scuola rosa occupa la prima spiaggia di questa piccola isola a energia solare. Lo snorkeling e il kayak sono possibili, ma molti visitatori preferiscono dondolarsi su un'amaca o vagare tra capre, farfalle e tessuti batik appesi ad asciugare. Koh Bulon è rinomata per la sua bellezza subacquea ma vanta anche splendide spiagge di sabbia bianca, acque blu limpide e cristalline che contrastano con l'azzurro del cielo ed i modi affascinanti ed ospitali dei suoi abitanti. Situata a circa metà strada a nord di Koh Tarutao e a sud di Koh Sukon l’isola attira un numero sempre maggiore di turisti, attratti qui dalla tranquillità e dall’assenza di turismo di massa. Il periodo migliore per una vacanza a Koh Bulon è l'inizio dell'anno quando, dopo le intense piogge, il cielo tende presentarsi più sereno e da metà gennaio fino ad inizio aprile consente delle lunghe giornate in spiaggia, con poche occasioni di sporadici rovesci di pioggia.  Le spiagge sono bianchissime e l'acqua qui è davvero adatta per il nuoto. Gli appassionati di diving e snorkeling possono dare libero sfogo alla loro passione intorno alle isolette di Koh Ayam e di Koh Hin Khao, da dove si ammira una splendida vista del tramonto. Di notte gruppi di granchi e piccoli crostacei popolano la spiaggia offrendo uno spettacolo straordinario, specie nelle notti di luna piena.

Come arrivare: Per arrivare a Koh Bulon si può volare su Satun o Trang. Da qui ci si deve dirigere sulla costa occidentale verso la cittadina di Langu e da qui puntare verso il villaggio di Pak Bara. Da qui si possono utilizzare dei servizi in barca piuttosto rapidi: il porto di Pak Bara è vicino a Koh Bulon (appena a 22 km dall'isola), e ad una quarantina di chilometri da Satun. Il tempo di percorrenza in barca è circa di un’ora e trenta

Koh Tarutao: entra nella giungla

Il Parco Nazionale di Koh Tarutao si estende per circa 1490kmq. Consiste in un gruppo di 51 Isole sparse nel Mar delle Andamane ai confini con la Malesia, una destinazione ancora incontaminata. La maggior parte delle isole sono disabitate, le più grandi dell'arcipelago sono: Koh Tarutao, Koh Adang, Koh Rawi, Koh Lipe, Koh Batuang e Koh Klang.

Tarutao, è stato dichiarato Parco Marino Nazionale nel 1974 e nel 1982 Patrimonio Parchi e Riserve dall’ASEAN. Il governo ha saputo finora preservare la sua bellezza selvaggia e le numerose specie animali opponendosi ai tentativi di sviluppo economico. Solo Koh Tarutao, Koh Lipe, Koh Adang e Ko Rawi sono abitate essendo abbastanza grandi e vicine alla terraferma, Koh Lipe è l’unica con una buona ricettività turistica. L’isola omonima, Koh Tarutao, è una delle isole più spettacolari della Thailandia. Dal 1938 per 10 anni, criminali e prigionieri politici furono imprigionati nelle carceri di massima sicurezza dell’isola. La storia racconta che durante la Seconda Guerra Mondiale l'isola fu lasciata all'abbandono e molti tra prigionieri e guardie iniziarono a saccheggiare le navi di passaggio nel vicino stretto di Malacca divenendo pirati.  Tarutao deriva dal malese, significa "isola misteriosa", il suo paesaggio è dominato da baie, mare azzurro e limpido, spiagge di soffice sabbia bianca, rocce calcaree con altezze che raggiungono i 700m e foreste vergini. Koh Tarutao offre l'inebriante solitudine dei paradisi perduti ma, ovviamente qui occorre sacrificare i comfort materiali a favore dell'avventura. Nell'isola è presente un distaccamento di Rangers thailandesi a protezione e salvaguardia del parco. E’ possibile trovare ristoro e soggiorno in semplici e spartani bungalow in legno. Coloro che volessero soggiornavi debbono prenotare con largo anticipo presso il DNP Dipartimento Parchi Nazionali Thailandese.

Come arrivare: i motoscafi che collegano Pakbara e Koh Lipe fanno scendere i passeggeri a Tarutao.

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