Castano Primo, storia e turismo

Immersa nel Parco Lombardo della Valle del Ticino, Castano Primo è una cittadina di quasi 12.000 abitanti a poco meno di 40 km da Milano.
Le prime notizie del centro abitato risalgono al periodo gallico, ma il più antico documento riguardante Castano Primo risale al 712 d.C. Nel 1300 già vantava il titolo di borgo, a significare la sua importanza territoriale, nel Cinquecento diventa feudo dei Visconti di Brignano poi assegnato nel Settecento a don Antonio Nuno de Portugal conte de la Puebla e, infine, ad altri Signori.
Nel 1836 per decreto del Re Vittorio Emanuele II, Castano aggiunge al proprio nome l’aggettivo “primo” così da distinguersi da altri centri omonimi ma di minore importanza.
L’importanza di Castano Primo cresce nel corso del XIX secolo con l’avvento dell’energia elettrica in paese (1814), lo scavo del Canale Villoresi (1885), l’attivazione della linea ferroviaria (1887) oltre che la messa in funzione della linea tramviaria per il collegamento con Milano - il Gamba de’ Legn - e lo sviluppo di una fiorente industria tessile, metalmeccanica, edile e artigiana. Tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, infine, si assiste ad un notevole sviluppo urbanistico.
Nel 1984 con Decreto del Presidente della Repubblica, Castano Primo è insignita del titolo di Città.

La cittadina offre diverse opportunità di visita, sia in ambito culturale, che in ambito sportivo e naturalistico.
    Il Museo Civico ospita al suo interno le tele della Via Crucis di Gaetano Previati (1852-1920), esponente di spicco del Divisionismo italiano che proprio a Castano Primo realizzò nel 1888 su commissione, presso il portico del Cimitero appositamente costruito, il suo unico ciclo di affreschi: la Via Crucis appunto. L’importante capolavoro pittorico custodito presso il Museo di Via Corio sono il risultato dello strappo conservativo eseguito nel 1969 al fine di evitare il definitivo deterioramento dell’opera. Presso il locale Cimitero sono infatti ancora ben visibili le tracce coloriche.
Adiacente al Museo Civico, nello stesso stabile, si trova il Museo Emeroteca delle Acque del Consorzio Est Ticino Villoresi, all’interno del quale sono conservati i documenti storici relativi alla realizzazione del Canale e dei Navigli milanesi.
Di particolare interesse culturale, architettonico e storico è la stessa Residenza Municipale Villa Rusconi, importante palazzo storico quattrocentesco, che ha conosciuto il suo massimo splendore nel Novecento una volta acquisita dall’industriale tessile Giuseppe Rusconi nel 1923. 
Oggi il palazzo oltre ad essere sede Municipale è stato recentemente oggetto di diverse iniziative curate dal FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano.  

Passeggiando per il centro storico cittadino si può inoltre seguire il cosiddetto Percorso Manzoniano: alcune dimore storiche, infatti, sono legate alla presenza di Alessandro Manzoni a Castano Primo, come l’elegante residenza appartenuta a Giulia Beccaria, madre dello scrittore, o l’abitazione di Enrico Acerbi, medico della famiglia Manzoni, e quella di Bernardino Corio, feudatario di Castano e bandito tra i più malfamati del Seicento a cui sembra essersi ispirato lo stesso Manzoni per il personaggio dell’Innominato nel suo romanzo “I promessi sposi”.


Di grande importanza in quanto punto di riferimento per il territorio è il Centro Polivalente di Produzione Culturale Auditorium “A. Paccagnini” intitolato al castanese M° Angelo Paccagnini - padre della musica elettronica, docente universitario e Direttore del laboratorio fonologico della RAI, del quale si conservano alcuni strumenti, spartiti e disegni. Il CPPC – Auditorium Paccagnini è oggi sede di una scuola di danza, di una scuola di teatro e di un corso di musica.

Il fatto di trovarsi nel cuore del Parco del Ticino ha indubbiamente favorito, soprattutto nel corso dell’ultimo decennio, la diffusione di un turismo che può definirsi sportivo: a Castano Primo non è infatti raro incontrare runners, appassionati di nordic walking e di mountain bike, oltre che famiglie che semplicemente decidono di trascorrere una giornata all’aria aperta percorrendo i diversi percorsi ciclopedonali lungo le alzaie del Canale Villoresi, le sponde del fiume Ticino e i sentieri del Parco

 


 

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