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La Reggia di Monza con le oltre 740 stanze della Villa Reale, i 35 ettari di Giardini Reali e i 680 ettari di Parco cintati

La Reggia di Monza con le oltre 740 stanze della Villa Reale, i 35 ettari di Giardini Reali e i 680 ettari di Parco cintati lungo 14 km di mura è uno dei parchi delimitati più grandi d’Europa.

 

La sua ricca storia artistica e botanica nasce oltre 200 anni fa, nel 1777, quando l’Imperatrice Maria Teresa d’Austria decise di costruire una residenza estiva per il figlio Ferdinando d’Asburgo comprensiva di Palazzo, costruito in soli 3 anni dall’Architetto Regio Giuseppe Piermarini, e di Giardini Reali, tra i primi esempi di disegno all'inglese sul territorio italiano.

L’impianto complessivo della Villa Reale, in stile neoclassico, riprende lo schema a corte aperta delle ville di delizia lombarde sei-settecentesche, organizzandone la visione lungo un asse di perfetta simmetria che inizia nell’antistante viale alberato di accesso e prosegue nei giardini retrostanti. Il blocco principale della Villa è composto dal corpo nobile centrale e dalle due ali, a cui si aggiungono i corpi di servizio laterali, le serre e le scuderie.

 

 

Il Parco, realizzato successivamente nel 1805 come tenuta agricola modello e riserva di caccia, per volere di Napoleone su progetto dell’Architetto Luigi Canonica, si estende verso Nord, quasi a lambire i primi rilievi collinari brianzoli. All'interno della cinta muraria furono compresi campi agricoli, strade, cascine, ville e giardini preesistenti e ora facenti tutti parte del complesso, quasi un compendio del territorio agricolo lombardo. 

Il Canonica modella e modifica le strutture esistenti, abbatte le cascine di "cadente struttura" e preserva invece i complessi paesaggistici importanti come le ville Mirabello e Mirabellino, trasformandoli e ingentilendoli con elementi di stile neoclassico in collegamento con quello della Villa Reale.

Furono individuate tre zone principali, corrispondenti ad ambienti naturali diversi: la zona vicina alla Villa Reale, a Sud, mantenuta a giardino e campagna aperta; la zona a Nord, sicuramente la più indicata allo scopo, venne piantumata a bosco, il cosiddetto Bosco Bello, funzionale soprattutto alla caccia; la fascia lungo il fiume Lambro, in posizione inferiore rispetto alle ville e alla parte agricola centrale, mantenuta con vegetazione riparia da zona umida. Per collegare le diverse zone del Parco, Canonica creò un asse principale Nord-Sud, il viale Mirabello e il suo proseguimento, il viale del Gernetto, che porta sino al Rondò della Stella, al centro del Bosco Bello. Trasversalmente a tale viale una rete di viali secondari distribuisce i percorsi in tutto il Parco.

La strutturazione del vasto territorio agricolo e boschivo con l'adattamento e la trasformazione delle cascine e delle importanti architetture di ville esistenti all'interno del territorio del Parco, la costruzione e il riordinamento di ampi viali rettilinei alberati, il modellamento del terreno e l'adeguamento del sistema idrico alle nuove esigenze del Parco ha dato vita ad un Parco senza precedenti, ancora oggi, unico nel suo genere.

 

 

 

 

Il Parco Reale è oggi un polmone verde insostituibile per le centinaia di migliaia di persone che gravitano intorno ad esso, oltre ad essere oasi per tante specie di animali e vegetali.

Un luogo da scoprire con una corsa lungo i quattro Percorsi Reali, una camminata lungo i cinque tracciati di nordic walking o passeggiando seguendo gli itinerari tra i giganti verdi, la storia, la natura, l’arte e l’architettura del complesso monumentale. Ma per chi abita fuori porta o visita per la prima volta il complesso, percorrere in poco tempo gli oltre 700 ettari del Parco e dei Giardini non sarà un’impresa irrealizzabile a bordo del trenino del Parco o in sella ad una bici.

Nei Giardini Reali, tra i luoghi di maggior pregevolezza, troviamo il Roseto, che con le oltre 400 varietà di rose è un piccolo scrigno alle porte della Villa Reale. Esso regala, in particolare dal mese di maggio, un’esperienza sensoriale da mille e una notte e permette di ammirare la rinomata Bella di Monza,  Rosa modoetiensis. Il profumo della Bella di Monza, creata da Luigi Villoresi, tra i primi ibridatori italiani e direttore dei Regi Giardini Reali di Monza tra la prima e la seconda decade dell’Ottocento, si racconta sia un potente rimedio contro la pesantezza della testa data dai vapori di Bacco.

Lasciandosi alle spalle il Roseto, nel punto di snodo tra l’ala sinistra del corpo centrale della Villa Reale e lo sviluppo delle ali basse verso settentrione, troviamo un altro gioiello del complesso: la Cappella Reale dedicata all’Immacolata, celebre per il ricco apparato scenografico, di stucchi, fregi e rosoni, nonché per la pala d’altare raffigurate la Vergine Immacolata attribuita a Stefano Maria Legnani, detto il Legnanino.


Adiacente alla Cappella Reale, il Teatrino di Corte progettato all’inizio dell’Ottocento da Luigi Canonica con soffitto interamente affrescato con motivi floreali e il fondale di scena raffigurante un soggetto mitologico realizzato da Andrea Appiani. Esso è stato recentemente restaurato grazie all’intervento del Segretariato Regionale per la Lombardia e Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio Lombardia occidentale.
 

Alle spalle della Villa Reale si aprono i Giardini Reali e il Parco che racchiudono nel loro patrimonio arboreo e botanico un’estesa varietà di essenze, tra cui venti esemplari secolari recentemente censiti.

 

A ROYAL EXPERIENCE

Monza’s Villa Reale with more than 740 rooms of the Villa Reale, 35 hectares of the Royal Gardens and 680 walled hectares of Europe's largest walled Park.

Its rich artistic and botanical history began over 200 years ago, in 1777, when the empress Maria Theresa of Austria ordered a summer residence for her son Ferdinand Habsburg. This had to include the Palace, built in only 3 years by the Royal Architect Giuseppe Piermarini, and the Royal Gardens, one of Italy’s first examples of English landscape garden.  

The general Neoclassical structure of the Villa Reale resembles the open courtyard of other Lombard 16th-17th century villa di delizia. The sight is driven along a perfectly symmetrical axis, which starts in the tree-lined avenue at the front and goes further to the gardens on the back. The Villa consists of the central main building and two lateral wings, beyond the two sections dedicated to the servants on the side, the stables and the greenhouses.

The Park of Monza was established later, in 1805, as a hunting wood and a model farmland wanted by Napoleon and planned by the architect Luigi Canonica. It extends northward, almost reaching the lowest mountains of Brianza. Within its surrounding walls there were embedded fields, streets, farms, villas and gardens still present, which make the Park a concise picture of the Lombard countryside.

However, Canonica shaped and changed the existing buildings, destroyed the farms in decline and preserved the relevant landscape architectures, such as Mirabello and Mirabellino villas, adding to them some Neoclassical elements to underline the connection with the Royal Villa.

Moreover, three main areas, corresponding to different habitats, were identified: the gardens and countryside south of the Villa Reale, the Bosco Bello in the North (the most suitable area for a wood used to go hunting) and the area along the river Lambro which lies far from the villas and where the local flora was maintained. In order to connect the various spaces of the Park, Canonica realized one main axis north-south, that is the tree-lined avenue viale Mirabello which continues with viale del Gernetto up to Rondò della Stella at the centre of Bosco Bello. A series of secondary avenues and roads cross this boulevard leading to the rest of the Park.

All this structuring the wide country and wooded territory, adapting and transforming the farms and the villas set in the Park, constructing and reorganizing the tree-lined boulevards, modeling the ground and adapting the water system to the new needs has created a Park similar to no one else, still today.

The Royal Park is a fundamental green space for the millions of people revolving around it, but it is an oasis for many plants and animals as well.

A place to discover running across the four Royal Itineraries, nordic walking on one of the four paths or going around the trails among green giants, history, nature, art and architecture. Anyway, visiting all the 700 hectares of the Park and Gardens in a day is not impossible: just take a ride on the  Park Train or on a bike.

At the Royal Gardens, one of the most valuable place is the  Rose Garden. With more than 400 types of roses, it is a little treasure just outside the Villa Reale and particularly from May it offers a fabulous sensory experience. There you can appreciate the famous Bella di Monza (the Beauty of Monza) or Rosa modoetiensis (the Rose of Monza in Latin). This rose was created by Luigi Villoresi, one of the first Italian experts of hybridisation and director of the Royal Gardens of Monza in 1800, and its scent is said to be a powerful remedy against wine induced headache.

Leaving behind the Rose Garden, at the meeting point between the left wing of the central body of the Villa Reale and the development of the lower wings towards the north, another jewel awaits, that is the Royal Chapel. It is dedicated to the Immaculate Conception and it is renowned for its spectacular decoration made of stucco, friezes and rose windows but also for the altarpiece of the Virgin Mary, a work abscribed to Stefano maria Legnani, also known as Legnanino.

Next to the Royal Chapel there is the Court Theatre, designed by Luigi Canonica at the beginning of the 19th century. Its ceiling is thoroughly frescoed with flower elements and the backcloth by Andrea Appiani depicts a mythological subject. The theatre has recently been restored with the contribution of Lombardy’s regional authorities.

Behind the Villa Reale the Royal Gardens and the Park unfold. Their wooded and botanical heritage encompass a great variety of essences, among which  twenty centuries-old species.
 

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